Dalla Calabria a Monaco: il viaggio di morte del killer afghano
MONACO DI BAVIERA, 16 FEB 2025 – Si aggrava il bilancio del tragico attentato avvenuto due giorni fa a Monaco di Baviera, dove un’auto si è scagliata contro la folla durante una manifestazione del sindacato Verdi. Nelle scorse ore, la polizia bavarese ha confermato il decesso di una bambina di soli due anni e di sua madre, una donna di 37 anni, entrambe rimaste gravemente ferite nell’attacco.
A darne l’annuncio è stato il portavoce delle forze dell’ordine, Ludwig Waldinger, il quale ha dichiarato: “Purtroppo oggi dobbiamo confermare la morte della bambina di due anni e di sua madre”.
Nell’attacco, che la procura ha definito di matrice islamista, erano rimaste ferite complessivamente 39 persone. L’autore del gesto è un cittadino afghano di 24 anni, richiedente asilo e già noto alle autorità per reati legati a furti e droga. L’uomo ha investito i passanti con un veicolo durante il corteo organizzato dal sindacato, seminando panico e morte.
L’attentatore era sbarcato in Calabria nel 2016
Emergono intanto nuovi dettagli sul passato dell’attentatore. Secondo quanto ricostruito dalle autorità, il 24enne era sbarcato in Italia, precisamente in Calabria, nel 2016. All’epoca dichiarò di avere 15 anni e venne identificato e fotosegnalato. Successivamente, il giovane si spostò in Germania, passando per Brescia, dove fu registrata la sua presenza prima di oltrepassare il confine.
La vicenda ha suscitato grande indignazione in Germania e in tutta Europa, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza e sull’accoglienza dei migranti. Le indagini sono ancora in corso per ricostruire con esattezza la dinamica dell’attacco e per comprendere eventuali legami con ambienti radicalizzati.
Intanto, Monaco piange le sue vittime: una madre e la sua bambina, strappate alla vita in una giornata che avrebbe dovuto essere di pacifica protesta e che invece si è trasformata in una tragedia.
LEGGI ANCHE: Italia & Esteri
