Morte Denis Bergamini, indagata solo la ex fidanzata

Bergamini
Foto pubblicata sul profilo social di Donata Bergamini (fonte: Facebook)

Dopo ben 32 anni dalla morte di Denis Bergamini, calciatore del Cosenza, finalmente si è arrivati a una svolta in cui Isabella Internò, la ex fidanzata del calciatore morto nel 1989, risulta l’unica indagata indagata per omicidio.

Secondo la Procura della Repubblica di Castrovillari che ha notificato l’avviso di conclusione indagini all’ex fidanzata Isabella Internò, il ragazzo potrebbe essere stato prima narcotizzato e poi asfissiato. La causa della morte sarebbe quindi un “soffocamento lento”.

Il ragazzo fu trovato morto nel 1989 sulla strada Statale 106, all’altezza di Roseto Capo Spulico, sulla costa jonica calabrese, investito da un Tir e trascinato dal mezzo pesante per diversi metri sull’asfalto.

Fabio Anselmo, avvocato della famiglia Bergamini, ha scritto dello sviluppo tramite un comunicato pubblicato sulla sua pagina Facebook, lamentando il fatto di essere stati avvisati della chiusura delle indagini solo tramite un comunicato stampa.

Ho visto nella mia carriera troppe indagini abortite. Troppi processi suicidi. Per questo a tutti coloro che mi hanno telefonato oggi per farmi i complimenti per l’ultima svolta del caso di Denis Bergamini ai quali ho risposto gettando acqua sul fuoco. Donata Bergamini ha saputo della chiusura delle indagini da questo comunicato stampa. Non posso esprimere soddisfazione e non posso esser critico. In entrambi i casi non sarebbe serio perché non ne sappiamo nulla. Sappiamo solo che Denis fu ucciso. E questo per la tenacia della sua famiglia.”

Il comunicato stampa pubblicato sulla pagina di Donata Bergamini, sorella del calciatore assassinato in Calabria

Secondo la Procura la Internò agì assieme a persone rimaste ignote

La Procura della Repubblica di Castrovillari ha notificato l’avviso di conclusione indagini a Isabella Internò. L’ex fidanzata ha venti giorni per produrre una memoria difensiva o chiedere di essere interrogata dal PM Luca Primicerio.

Non risultano indagati Raffaele Pisano, di Rosarno, che guidava il tir, e Luciano Conte, poliziotto e attuale marito di Isabella Internò, che inizialmente era stato indagato per favoreggiamento. 

Secondo la Procura, la Internò agì assieme a persone rimaste ignote. Il movente dell’omicidio sarebbe quello della vendetta poiché il calciatore decise di troncare la relazione con l’indagata. La Procura contesta anche aggravanti come la premeditazione e motivi abietti e futili.

Unica indagata quindi per concorso in omicidio volontario aggravato resta la ex fidanzata.

Verrebbe spontaneo chiedersi: “in concorso con chi visto che le altre persone non sono più indagate?”

Di questa vicenda torbida resta una famiglia distrutta e un genitore che è morto prima di conoscere la verità, o almeno parte di essa.

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