Le proteste violente in Francia continuano per la quinta notte consecutiva in seguito alla morte di Nahel, un diciassettenne di origine maghrebina ucciso da un poliziotto a Nanterre, una banlieue di Parigi. Le principali città francesi, tra cui Lione, Parigi e Marsiglia, sono state teatro di scontri e tumulti, mentre la rabbia nelle banlieue sembra essere lontana dal placarsi.
La polizia ha effettuato diverse decine di arresti nelle tre città, con 37 arresti a Parigi, 21 a Lione e 43 a Marsiglia. Gli scontri sono iniziati nella prima serata a Marsiglia, dove le forze dell’ordine hanno utilizzato lacrimogeni per disperdere i manifestanti nel quartiere della Canebière. Anche Lione e Marsiglia sono state teatro di disordini nella notte precedente. I video che circolano sui social media mostrano poliziotti in tenuta antisommossa che caricano e utilizzano lacrimogeni per cercare di disperdere la folla nel centro cittadino.
Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha annunciato la mobilitazione di 45.000 agenti per contrastare i disordini. Un terzo degli arrestati sono minorenni, come Nahel. Il ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti, ha sottolineato che 1.300 minori sono stati arrestati la notte scorsa in relazione ai tumulti.
Nella regione dell’Ile-de-France, i trasporti pubblici si fermeranno completamente per la seconda serata consecutiva dalle 21:00, al fine di prevenire l’afflusso dei giovani nelle aree urbane e evitare nuove violenze. La frequenza delle corse diminuirà un’ora prima del completo stop alle 21:00. Anche il servizio della metropolitana a Parigi sarà interrotto negli stessi orari dei giorni feriali, senza la consueta estensione notturna prevista per i fine settimana.
È ancora presto per stimare i danni causati dai disordini degli ultimi giorni, ma il governo francese riconosce che sono “elevati”. Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Bruno Le Maire, ha dichiarato che diverse decine di centri commerciali, supermercati, tabaccherie, filiali bancarie e numerosi negozi, tra cui quelli di vestiario, articoli sportivi e profumerie, hanno subito danni. Il ministro ha chiesto agli assicuratori di accelerare i risarcimenti per i loro clienti e ha annunciato che il governo sta valutando misure di sostegno per le imprese colpite.
Il presidente Emmanuel Macron ha rinviato la sua visita in Germania a causa della situazione nel paese e si è invece incontrato con i sindaci per discutere della situazione. Nel frattempo, si è tenuta la cerimonia funebre di Nahel, caratterizzata da un clima di triste compostezza e rabbia. Diverse
Centinaia di persone si sono radunate per rendere omaggio al giovane Nahel durante la cerimonia funebre, che si è svolta in un clima di tristezza e rabbia. La madre e la nonna di Nahel hanno ricevuto il sostegno e l’affetto degli presenti. Molti giovani, vestiti con caratteristiche ‘djellabas’, si sono uniti per onorare la memoria del ragazzo. La cerimonia si è svolta nella città francese, lontana dalle telecamere, per preservare la sua intimità.
La bara bianca di Nahel è stata portata fuori dall’impresa di pompe funebri intorno a mezzogiorno, seguita da una cerimonia funebre presso la moschea Ibn Badis di Nanterre. L’accesso alla moschea è stato controllato da un gruppo di giovani locali che conoscevano Nahel. Infine, Nahel è stato sepolto nel settore musulmano del cimitero di Mont Valérien.
Chi era Nahel?
Nahel era un giovane appassionato di rap e motociclismo, descritto come un ragazzo tranquillo, anche se a volte aveva comportamenti borderline. Cresciuto da sua madre a Nanterre, viveva in un condominio nel quartiere Pablo-Picasso, ai piedi de La Défense. Dopo aver terminato la scuola, aveva svolto lavori saltuari e frequentava un “corso di inserimento” nell’associazione Ovale Citoyen, che supporta i giovani attraverso lo sport, collaborando con il club di rugby di Nanterre.
La morte di Nahel ha scosso la Francia, suscitando un’ondata di rabbia e proteste. Le banlieue, già da tempo afflitte da problemi sociali ed economici, stanno esprimendo la loro frustrazione e il loro disappunto per l’episodio tragico. La situazione resta tesa e il governo francese sta cercando di affrontare le crescenti tensioni, mobilitando un numero significativo di agenti per mantenere l’ordine e prendendo in considerazione misure di sostegno per le imprese colpite dai disordini.
La morte di Nahel e le conseguenti proteste mettono in evidenza la necessità di affrontare le tensioni sociali e rafforzare il dialogo tra le comunità. È fondamentale trovare soluzioni pacifiche e durature per prevenire tragedie simili in futuro e creare un ambiente di convivenza armoniosa e rispetto reciproco.
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