Naufragio Cutro: una madre afghana continua la ricerca della figlia

Madre afgana ricerca la figlia_naufragio di Cutro
Madre afgana ricerca la figlia_naufragio di Cutro

CUTRO (KR), 16 SETT 2023 – Layla, una donna afghana di 40 anni, non si arrende alla tragica realtà della scomparsa della sua figlia e ha intrapreso una straordinaria ricerca per ritrovarla. Layla è giunta in Italia dalla Germania e ha fatto un appello al giornale “Il Crotonese” affinché pubblicasse la foto della sua amata bambina, Niyayesh, di 8 anni, nella speranza che sia ancora viva.

L’apello commovente di Layla è stato pubblicato nel supplemento multilingue “Sabir,” una pubblicazione mensile del giornale “Il Crotonese.” Questo dramma ha afflitto Layla, che nel naufragio ha perso entrambe le sue figlie.

La tragedia ha colpito Layla quando il caicco “Summer Love” su cui viaggiava con le sue tre figlie è naufragato il 26 febbraio al largo di Steccato di Cutro, in Italia. Layla era partita dalla Turchia insieme alla figlia maggiore Maryan, 19 anni, al figlio Matin, 13 anni, ed alla piccola Niyayesh. La loro fuga dall’Afghanistan era stata motivata dalla terribile perdita del marito di Layla, ucciso dai talebani. La famiglia aveva cercato rifugio in Iran, ma gli afgani non erano ben accolti lì, così hanno continuato il loro viaggio verso la Turchia. Il 21 febbraio, Layla e i suoi tre figli sono saliti a bordo del barcone che poi è naufragato.

Layla e il suo unico figlio sopravvissuto sono stati i soli a salvarsi. A Crotone, in Italia, Layla è stata raggiunta dalla sua sorella e dal cognato, ma il dolore e la disperazione si sono abbattuti su di lei quando ha dovuto identificare il corpo della figlia maggiore tra le vittime del naufragio. Layla ha dovuto affrontare l’atroce compito di guardare le immagini dei defunti, ma la piccola Niyayesh non c’era. Questo le ha fatto sperare che la sua bambina potesse essere sopravvissuta.

“Magari sulla spiaggia qualcuno ha preso la bambina e si è preso cura di lei”, ha affermato uno degli operatori sociali, Salvatore Iozzo, che si è occupato dell’assistenza ai superstiti, citato nell’articolo. È stato proprio Iozzo a fungere da tramite con il giornale “Il Crotonese” per aiutare Layla a esaudire il suo desiderio. A oltre sei mesi dal naufragio, Layla non si arrende all’evidenza e continua a sperare. “Il cognato”, ha raccontato Iozzo, “mi ha contattato dicendomi che non riescono a placare la sua tristezza. Lei è convinta che la figlia possa essere ancora in vita. Per questo ha chiesto di fare un annuncio e di fare dei volantini da distribuire a Crotone per vedere se qualcuno avesse visto la bambina.”

La determinazione di Layla nel cercare la sua figlia è un segno dell’amore incondizionato di una madre e della speranza che, anche nelle circostanze più difficili, non svanisce mai.

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