Sgominata rete internazionale della ‘ndrangheta: 9 arresti, sequestri per 47 milioni e tonnellate di droga importate dal Sudamerica attraverso porti europei e italiani
Un duro colpo è stato inferto al narcotraffico internazionale con l’operazione condotta oggi dai militari del Servizio Centrale I.C.O. e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, che hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per nove persone. Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, riguarda gravi accuse legate a un vasto traffico internazionale di stupefacenti gestito da un’organizzazione criminale con forti legami con la cosca Gallace di Guardavalle, appartenente alla ‘ndrangheta.
Le indagini, tuttora nella fase preliminare, hanno permesso di ricostruire un complesso sistema di importazione di cocaina dal Sudamerica – in particolare da Perù, Colombia e Brasile – attraverso container marittimi e spedizioni aeree. La droga veniva occultata con sofisticate tecniche, come il cosiddetto “rip-off”, all’interno di container contenenti merce di copertura, diretti verso porti del Nord Europa (Rotterdam, Anversa, Amburgo) e italiani (Gioia Tauro, Trieste, Genova, Livorno, Civitavecchia).
Non solo cocaina: l’organizzazione trafficava anche ingenti quantitativi di hashish, destinati principalmente alle piazze di spaccio di Roma, Milano e Grosseto, oltre ad additivi chimici per alterare la cannabis legale e numerose piantagioni di marijuana attive in Toscana, Lazio e Calabria.
Il gruppo, secondo gli investigatori, era strutturato in modo capillare, con referenti logistici e operativi in diverse regioni italiane e all’estero. Un ruolo chiave sarebbe stato svolto da un broker calabrese con base in Germania, considerato uno dei maggiori referenti del narcotraffico legato alla ‘ndrangheta in quella zona.
L’inchiesta ha preso forma inizialmente attraverso l’analisi di chat criptate, utilizzate dai sodali per pianificare le operazioni illecite, e ha portato all’identificazione di numerosi membri dell’organizzazione. Tra il maggio 2020 e il marzo 2021 sarebbero state documentate importazioni per oltre una tonnellata di cocaina e più di 200 kg di hashish. Sono 17 i sequestri riconducibili all’organizzazione, per un totale di oltre 400 kg di cocaina recuperati in Italia e all’estero.
Uno degli episodi chiave è avvenuto il 19 settembre 2022, quando – grazie alla collaborazione con la D.E.A. statunitense e l’esperto per la sicurezza della D.C.S.A. a Lima – venne sequestrato al porto di Trieste un container proveniente dal Perù e ufficialmente carico di caffè, all’interno del quale erano nascosti circa 100 kg di cocaina.
Contestualmente agli arresti, il GIP ha disposto anche il sequestro preventivo di beni per un valore superiore ai 47 milioni di euro, ritenuti profitto del traffico illecito, oltre a fabbricati e terreni per circa 600.000 euro, il cui acquisto non risulta compatibile con i redditi dichiarati dagli indagati.
Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari e le responsabilità degli indagati dovranno essere accertate nel corso del processo, nel pieno rispetto del principio di presunzione di innocenza.

















