Catanzaro, una città nel cuore della Calabria, è stata teatro di un’operazione di polizia che ha portato alla luce un’organizzazione criminale che gestiva il traffico di droga nella zona. Secondo le autorità, il gruppo era guidato dai “Pecorari”, una famiglia affiliata alla ‘ndrangheta, che faceva capo ai Mannolo di San Leonardo di Cutro.
La base del narcotraffico era il negozio di materiale edile “Agriverde”, di proprietà di Dante Mannolo, ma secondo il gip distrettuale Filippo Aragona, il proprietario non era a conoscenza delle attività illecite che si svolgevano all’interno del suo negozio. Nonostante ciò, Michele Bruno e Alfonso Lanatà, che lavoravano presso il negozio, sono stati coinvolti nei traffici illeciti, mentre Domenico Passalacqua, cognato del titolare, avrebbe gestito le operazioni di smercio di droga tramite i coindagati Alessandro Catanzariti, Lorenzo Giovanni Floro, Ivan Salvatore Rossello.
Secondo la collaboratrice di giustizia Anna Maria Cerminara, il gruppo criminale era abile nell’ottenere grosse forniture di droga dai Mannolo. La figlia di Passalacqua aveva sposato Dante Mannolo, mentre il figlio aveva sposato una figlia di Pasquale Mannolo. Inoltre, Passalacqua stesso aveva intervenuto preso le cosche del Reggino per dirimere una controversia con la ‘ndrangheta di Rosarno, poiché i Mannolo, che storicamente là si approvvigionano, lamentavano la scarsa qualità della cocaina.
Tuttavia, il gip ha sottolineato che ci sono elementi contraddittori circa la posizione di Mannolo e che le principali attività del narcotraffico ruotano attorno al negozio di materiale edile del sanleonardese, che è anche una base logistica per la predisposizione di truffe.
Secondo Cerminara, il negozio era anche il luogo in cui si sarebbero recati i consumatori di stupefacenti dopo aver preso appuntamenti con linguaggio criptico. Ci sono stati diversi canali di distribuzione, tra cui i fratelli Abbruzzese e Vincenzo Talarico.
In sintesi, la città di Catanzaro è stata scossa dalla scoperta di un’organizzazione criminale che gestiva il traffico di droga nella zona. L’operazione ha portato alla luce un negozio di materiale edile, “Agriverde”, gestito dai Mannolo di San Leonardo di Cutro, che sembra essere stato utilizzato come base logistica per le attività illecite. Nonostante ci siano ancora elementi da chiarire, questa operazione dimostra l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine e la comunità per combattere il crimine organizzato.
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