‘Ndrangheta: voto di scambio in Piemonte. Tra gli arrestati l’assessore regionale Rosso

Assessore regionale Rosso
Assessore regionale Rosso

Operazione tra Carmagnola e Torino: otto in tutto le misure cautelari. Tra gli arrestati l’assessore regionale Rosso e un noto imprenditore

Dalle prime luci dell’alba, la Guardia di Finanza di Torino sta eseguendo otto ordinanze di custodia cautelare in carcere, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia torinese. Nonché sequestri di beni sul territorio nazionale, nei confronti di soggetti legati alla ‘ndrangheta. Radicati nel territorio di Carmagnola e operanti a Torino.

Tra le condotte illecite, l’associazione per delinquere di stampo mafioso vicino alla ‘ndrangheta e reati fiscali per 16 milioni di euro. È stato contestato anche il reato di scambio elettorale politico-mafioso.

Tra gli otto arrestati di questa mattina c’è anche Roberto Rosso, assessore ai Diritti civili della Regione Piemonte. A lungo parlamentare di Forza Italia, negli anni ’90 è stato candidato sindaco di Torino, e ora in Fratelli d’Italia. Secondo l’accusa, avrebbe chiesto voti ai clan per essere eletto in Regione alle elezioni dello scorso fino maggio, vinte dal centrodestra.

In manette è finito anche l’imprenditore Mario Burlò, imprenditore, di Moncalieri, presidente di Oj Solution, un consorzio di imprese che opera nel settore del facility management. È anche  vicepresidente nazionale di “Pmi Italia”, un’associazione che riunisce 200 mila imprenditori in tutta Italia. È molto conosciuto anche nell’ambiente sportivo, come sponsor di attività.