Nicola Morra, Presidente della Commissione Antimafia, ha incontrato Carmelo Zappia, il commerciante di Nicotera che, con la sua denuncia, ha reso possibile l’arresto di Antonio Mancuso, ritenuto l’elemento di spicco dell’omonima cosca di Limbadi.
L’arresto di Mancuso
L’arresto di Antonio Mancuso, 81 anni, e di suo nipote Alfonso Cicerone, 45 anni, è avvenuto il 18 luglio 2019 proprio a seguito della denuncia di Zappia.
Oltre ai due arresti, altre cinque persone, tutte di Nicotera, risultano indagate a piede libero.
I sette soggetti devono rispondere a vario titolo di usura ed estorsione in concorso aggravato dal metodo mafioso.
L’incontro tra Morra e Zappia
Dopo la denuncia e il conseguente arresto degli usurai, Carmelo Zappia si è sentito solo e abbandonato.
Infatti, a esclusione di pochi cittadini, la comunità di Nicotera ha avuto timore a manifestare la propria vicinanza e solidarietà al commerciante.
A seguito di questo comportamento, nei giorni scorsi, il Vice Prefetto di Vibo Valentia aveva stigmatizzato l’isolamento in cui si era venuto a trovare Zappia dopo la denuncia.
Per questo motivo, il Presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra, accompagnato dal Vice Comandante dei Carabinieri di Vibo Valentia Luca Romano e dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Roberto Prosperi, si è recato nel negozio di mobili di Zappia.
Durante il breve colloquio, sono stati ripercorsi i tratti salienti dell’incubo vissuto da Zappia fatto di minacce, paura, umiliazione, racket e usura.
Quindi hanno fatto una passeggiata per le vie del paese.
“Chi denuncia – ha affermato Morra – e fa il suo dovere, fa la scelta corretta e si trova sempre in compagnia dei giusti. Occorre distinguere tra chi prosciuga l’economia del territorio e chi, invece, produce e da alla comunità“.
Teresa Borgia