Operazione anticrimine della GDF: arrestati 9 italiani e sequestrati 15,7 milioni di euro

Guardia di Finanza
Guardia di Finanza

In una vasta operazione condotta dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Pavia e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, è stata eseguita una complessa ordinanza volta a contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale della Regione, in particolare nella provincia di Milano.

La missione, che ha coinvolto circa 100 militari delle Fiamme Gialle nelle province di Milano, Monza-Brianza e Crotone, ha portato all’arresto di 9 cittadini italiani, tra promotori e partecipi di un sodalizio criminale finalizzato alla commissione di plurimi reati tributari. Fra questi vi sono i rappresentanti legali e di fatto di molte delle aziende coinvolte e due professionisti.

Il provvedimento di custodia cautelare emesso dal GIP presso il Tribunale di Milano su richiesta avanzata dalla Procura Distrettuale ha visto 6 soggetti destinati alla custodia cautelare personale in carcere e 3 in quella degli arresti domiciliari. Il GIP ha anche disposto per ulteriori 6 persone il divieto temporaneo di esercitare e ricoprire uffici direttivi di imprese e persone giuridiche. Il sequestro preventivo dei proventi illeciti per complessivi 15,7 milioni di euro è stato disposto per tutti gli indagati.

L’indagine ha delineato la struttura ei partecipanti del sodalizio criminale, con a capo un imprenditore operante nel nord milanese, coadiuvato da alcuni familiari e un professionista attinto da plurimi precedenti di polizia, promotore di una similare associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati fiscali.

La successiva fase delle indagini delegata alla Guardia di Finanza ha portato alla scoperta di numerose società, riconducibili agli indagati, fornitrici di servizi/manodopera, costituite e gestite da meri prestanome privi di capacità imprenditoriali, prive di una struttura organizzativa, mezzi propri e uffici. Queste società operavano concentrando la loro attività in pochi anni attraverso l’emissione e l’utilizzo reciproco di fatture per operazioni in parte/del tutto inesistenti per poi essere cessate o messe in liquidazione prima che gli uffici finanziari potessero avviare eventuali controlli fiscali e/o sul lavoro. Le fatture emesse riguardavano anche l’utilizzo di strumentazioni e il noleggio di macchinari senza averne l’effettiva disponibilità.

Gli accertamenti, sviluppatisi anche attraverso l’approfondimento di numerose segnalazioni di operazioni sospette sui soggetti indagati, nonché con l’esecuzione di approfondite indagini finanziarie, hanno portato alla segnalazione all’AG inquirente di 15 persone, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati