Operazione antidroga GDF Cosenza: 4 misure cautelari per coltivazione di stupefacenti

Guardia di Finanza Cosenza
Guardia di Finanza Cosenza

Le autorità della Guardia di Finanza di Cosenza hanno eseguito oggi quattro misure cautelari personali in relazione al reato di coltivazione di sostanze stupefacenti. L’azione, che ha portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare da parte del G.I.P. del Tribunale di Cosenza, è stata condotta dai Finanzieri del Gruppo Cosenza, in collaborazione con questa Procura, ed ha coinvolto quattro soggetti, di cui due in stato di detenzione in carcere, uno in stato di detenzione domiciliare ed uno con obbligo di dimora nel comune di residenza.

Le indagini hanno permesso di ricostruire un’organizzazione locale dedita alla coltivazione di cannabis per la produzione di stupefacente. Grazie all’intensa attività informativa e alla collaborazione di diverse componenti specialistiche aeronavali e del soccorso alpino della Guardia di Finanza, sono state individuate e sequestrate tre piantagioni allocate in aree impervie della Provincia, utilizzando anche l’ausilio di droni.

Gli indagati, tramite intercettazioni, sono stati scoperti mentre ricercavano terreni idonei alla coltivazione della cannabis, non solo in considerazione della loro peculiare localizzazione, ma anche in funzione del particolare stato di disagio economico dei proprietari, ai quali veniva promesso l’acquisto a breve termine degli appezzamenti.

Secondo quanto emerge dalle indagini, le piante e lo stupefacente sequestrato avrebbero prodotto un quantitativo stimato di 800 chili di marijuana, che, venduta al dettaglio, avrebbe generato un illecito guadagno di circa 4 milioni di euro.

L’operazione antidroga dimostra l’alta attenzione delle Forze di Polizia nel contrastare il traffico di sostanze stupefacenti, che rappresenta da sempre un segmento dell’impresa illecita. In particolare, nella provincia cosentina, il traffico di droga risulta essere tra i principali motori economici delle consorterie organizzate. Tuttavia, è importante sottolineare che gli indagati sono da considerarsi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento giudiziale, nel rispetto dei loro diritti.