Operazione “Blizzard/Folgore”: 17 arresti, sequestri per 25 milioni e smantellamento di una rete criminale della ‘ndrangheta tra frodi fiscali, estorsioni e traffico di armi
Un’importante operazione contro la ‘ndrangheta è stata eseguita oggi dai carabinieri del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale), in collaborazione con i militari dei comandi provinciali di Crotone, Milano, Verona, Bolzano, Napoli, Perugia e Caltanissetta. L’operazione, denominata “Blizzard/Folgore”, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia (DDA) di Catanzaro. I destinatari del provvedimento sono 17 persone, accusate di associazione mafiosa, estorsione, usura e detenzione di armi, tutti reati aggravati dall’aggravante mafiosa.
Le indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e coordinate con le Procure di Trento e Venezia, si sono focalizzate su un imprenditore originario di Isola Capo Rizzuto (KR), considerato al centro di un vasto circuito di illeciti fiscali. L’uomo e il suo entourage avrebbero utilizzato false fatturazioni per operazioni inesistenti, attività che rientrano nel classico modus operandi della ‘ndrangheta.
L’inchiesta ha svelato il ruolo dell’imprenditore come “collante” per la cosca di Isola Capo Rizzuto, con legami ben radicati nel Nord Italia, in particolare in Lombardia, Veneto e Trentino. Gli investigatori hanno ricostruito una rete di contatti criminali che sfruttava società legate alla ‘ndrangheta per agevolare l’organizzazione e finanziare i detenuti, utilizzando anche strumenti di comunicazione clandestini introdotti nelle carceri.
Le prove raccolte hanno messo in luce, inoltre, il sistema estorsivo e usurario messo in atto dal sodalizio mafioso, nonché il traffico di armi, alcune delle quali sono state sequestrate durante le operazioni. Un altro aspetto preoccupante riguarda il circuito di finanziamenti destinati agli associati detenuti, a conferma dell’efficienza operativa della cosca anche dietro le sbarre.
Oltre agli arresti, sono stati eseguiti numerosi decreti di perquisizione nei confronti di altre 13 persone, ritenute coinvolte nell’organizzazione criminale. Un’ulteriore misura cautelare, emessa dalla Procura di Trento, ha portato al sequestro di beni per un valore complessivo di circa 25 milioni di euro, riguardante 23 soggetti e le società a loro riconducibili, operanti in diverse città italiane e anche in Svizzera.
In parallelo, le indagini hanno fatto luce su un sistema sofisticato di gestione finanziaria, in cui le società legate agli indagati venivano utilizzate per operazioni di frode fiscale, come la creazione di crediti d’imposta fittizi, che venivano poi sfruttati per ottenere contratti pubblici a condizioni vantaggiose. Questo meccanismo permetteva alla ‘ndrangheta di drenare risorse dall’economia legale, rafforzando la propria rete di potere e influenze economiche.
L’operazione “Blizzard/Folgore” rappresenta un altro significativo passo nella lotta alla criminalità organizzata, dimostrando l’efficacia della collaborazione tra diverse procure e forze dell’ordine. Le indagini sono ancora in corso, e si prevede che nuovi sviluppi possano emergere nei prossimi giorni.