Petilia Policastro, smantellata autodemolizione abusiva

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Smantellata un’autodemolizione abusiva nelle campagne di Petilia Policastro: sequestrati oltre 200 veicoli, tonnellate di rifiuti pericolosi e denunciati i gestori per gestione illecita di rifiuti

PETILIA POLICASTRO (KR), 19 APR 2025 – Una vasta area adibita illegalmente ad autodemolizione è stata scoperta e smantellata dai Carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro, con il supporto dei colleghi dell’8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia. L’operazione, coordinata dalla Stazione locale e dal Nucleo forestale, ha portato al sequestro di oltre 200 veicoli abbandonati e alla denuncia dei presunti responsabili, un padre e un figlio, accusati di gestione illecita di rifiuti.

L’autodemolitore abusivo era situato in una zona rurale del comune crotonese, all’interno di un’area protetta ZPS (Zona di Protezione Speciale) estesa per circa 6.000 metri quadrati. Qui, i militari hanno rinvenuto un vero e proprio cimitero di auto: circa 150 veicoli sparsi in modo incontrollato in un uliveto e altre 50 carcasse accatastate nei pressi di un capannone utilizzato come officina.

L’area era priva di qualsiasi autorizzazione per lo smaltimento di veicoli o per la vendita di pezzi di ricambio usati. Oltre ai mezzi, sono stati trovati materiali altamente inquinanti: centinaia di batterie esauste, decine di scaldabagni, un’enorme quantità di pneumatici (stimata in circa 100 metri cubi) e numerosi pezzi meccanici e di carrozzeria abbandonati senza alcuna precauzione ambientale.

L’intera struttura, comprese le attrezzature e i rifiuti, è stata posta sotto sequestro. Nel frattempo, sono in corso accertamenti per verificare la provenienza dei veicoli rinvenuti e il rispetto delle normative urbanistiche nella realizzazione delle strutture presenti.

A completamento dell’attività, nei prossimi giorni tecnici dell’Arpacal effettueranno prelievi di terreno per valutare eventuali contaminazioni nel suolo e nelle falde acquifere, determinate dal deposito incontrollato di materiali potenzialmente tossici.

L’intervento rappresenta un duro colpo alle attività illecite legate allo smaltimento abusivo dei rifiuti e mette in luce ancora una volta i rischi ambientali connessi a queste pratiche.