“L’indagine che ha coinvolto imprenditori e funzionari riguardo ai lavori di manutenzione straordinaria del Ponte Morandi e di parte della SS280, come ogni procedimento giudiziario, non potrà che contribuire a spazzare via ogni possibile dubbio sugli interventi che riguardano la storica e principale infrastruttura di accesso alla città”. È quanto dichiara il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, a seguito dell’inchiesta Brooklyn della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro eseguita con sei arresti questa mattina dalla Guardia di Finanza di Catanzaro.
“Per quanto mi riguarda, – dichiara Abramo – voglio ricordare che per il nostro ponte, negli scorsi anni, ho sollecitato, e ottenuto in tempi abbastanza rapidi, una risposta concreta da parte dell’Anas per la progettazione e il finanziamento dei lavori di rifacimento delle parti esterne, quando iniziavano ad intravedersi primi segni di ammaloramento”.
“Anche grazie alle foto inviatemi da una cittadina, – prosegue il primo cittadino di Catanzaro – mi attivai subito affinché venissero fatti tutti i controlli e inoltrate le richieste necessarie per l’avvio dei lavori di riqualificazione, dopo accurati approfondimenti tecnici. Le autorità giudiziarie ora dovranno chiarire i passaggi che hanno riguardato l’affidamento e lo svolgimento dei lavori, a tutela dell’interesse e della sicurezza pubblica e a salvaguardia di quello che è un simbolo storico della città.
“Il ponte – conclude Abramo – non è stato interdetto all’utilizzo, perché secondo gli inquirenti non vi sono segnali di pericolo, ma l’auspicio è che, fatti tutti i doverosi accertamenti del caso, non si registrino ritardi rispetto all’ultimazione dei lavori e, quindi, alla totale riapertura della circolazione sul viadotto”.
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