Processo Propaggine: quattro imputati prosciolti in udienza preliminare

Processo, aule di tribunale, sentenza
Processo, aule di tribunale, sentenza

Il Tribunale di Reggio Calabria ha recentemente emesso una sentenza di non luogo a procedere per quattro imputati dell’operazione Propaggine contro la cosca Alvaro, coordinata dalla Dia e che aveva portato all’esecuzione di numerose misure cautelari lo scorso maggio. Salvatore Alessi, Domenico Licastro, Francesco e Giuseppe Versace sono stati assolti in udienza preliminare, poiché il Gup ha ritenuto che gli imputati non avessero commesso il fatto.

La decisione del tribunale è stata accolta con soddisfazione dalle difese degli imputati. In particolare, lo studio legale Vigna ha rilasciato una nota in cui si afferma che il Gup ha recepito gli argomenti prospettati dalle difese e ha pronunciato la sentenza di non luogo a procedere per tutti e quattro gli imputati.

Salvatore Alessi, inizialmente imputato di favoreggiamento aggravato dalla finalità di agevolazione della cosca Alvaro di Sinopoli, era stato ristretto in regime di arresti domiciliari in esecuzione dell’ordinanza del Gip di Reggio Calabria del maggio 2022. Tuttavia, grazie all’accoglimento del riesame avanzato dalla difesa, Alessi era stato successivamente rilasciato per l’assenza di esigenze cautelari.

Domenico Licastro, Francesco e Giuseppe Versace erano invece stati accusati di partecipazione alla cosca Alvaro, il cui focus investigativo della presente operazione è incentrato sull’operatività nei territori di Roma e Cosoleto. A seguito della loro imputazione associativa, era stata disposta dal GIP la custodia cautelare in carcere, poi annullata dal Tribunale del Riesame di Reggio Calabria in accoglimento dei ricorsi delle difese.

Il GUP, ha valutato le prove a disposizione e ha ritenuto che non ci fossero sufficienti elementi per procedere nei confronti degli imputati.

Tuttavia, è importante sottolineare che la lotta alla criminalità organizzata e in particolare alla ‘ndrangheta, continua ad essere una priorità per le autorità italiane. La Dia e gli altri organi preposti alla lotta contro il crimine organizzato continueranno a lavorare duramente per smantellare queste organizzazioni criminali e per garantire la sicurezza dei cittadini italiani.