“Progetto Memoria”: le scuole ricordano Salvo D’acquisto e incontrano il fratello Alessandro

Il famoso ritratto di Salvo D'Acquisto (fonte: marcello veneziani)

Alcune scuole di Catanzaro incontreranno il prossimo 19 gennaio – alle ore 10 – Alessandro d’Acquisto, il fratello più giovane di Salvo D’Acquisto, eroe partenopeo tristemente famoso per avere perso la vita a Palidoro, per mano dei tedeschi, salvando la vita a degli innocenti.

L’incontro sarà virtuale. Infatti, sarà condotto in streaming, e perciò disponibile in tutta Italia, sul canale YouTube del professore Corrado Plastino, da sempre sensibile nel recuperare pagine di storia che potrebbero essere dimenticate.

Il professore Plastino è inoltre noto per iniziative culturali che vedono la storia, soprattutto quella relativa alle due guerre mondiali, in primo piano. La Storia, come quella che raccontò Elsa Morante, è approfondita e umanizzata offrendo alle generazioni più giovani un ritratto diverso da quello raccontato dai testi scolastici.

Da qui il “Progetto Memoria“: un’occasione per rileggere pagine che potrebbero essere risucchiate dall’oblio.

“Oltre” ciò che raccontano i libri di storia su Salvo D’Acquisto e la guerra

Una storia nella storia quella di Salvo D’Acquisto che è sempre bene ricordare perché, se è vero che ci sono persone straordinarie che si sono sacrificate nel nome di alti valori, “Sventurata è la terra che ha bisogno di eroi“.

Questa frase è riportata in un toccante video che promuove lo spettacolo teatrale “Oltre“, realizzato dalle ragazze e dai ragazzi della scuola secondaria di primo grado di Soveria Mannelli e di Carlopoli, all’interno del “Progetto Memoria” dell’anno scolastico in corso. Lo spettacolo realizzato dall’Istituto Comprensivo “Rodari” andrà in scena il prossimo maggio.

Non a caso, all’incontro, che si svolgerà il mercoledì della prossima settimana in diretta, parteciperà il regista Claudio Boccaccini che è anche autore e attore teatrale e che nel 1987 ha fondato, e tuttora dirige, la scuola di teatro “La Stazione“. Boccaccini è anche ideatore e direttore artistico della rassegna teatrale romana “Tuttinscena” e ha scritto un manuale molto significativo dal titolo La regia teatrale – Dalla pagina alla scena.

L’incontro con D’Acquisto e Boccaccini rientra sempre nel “Progetto Memoria” e riunisce le scuole: I.C. “Rodari” di Soveria Mannelli e Carlopoli – I.C. Casalinuovo di Catanzaro – I.C. di Serrastretta – IIS “Costanzo” di Decollatura – Liceo Classico “Galluppi” di Catanzaro .

Si tratta di un’iniziativa che le scuole stanno portando avanti da diversi anni e che, attraverso la messa in scena di spettacoli teatrali e di altri progetti culturali, intende raccontare qualcosa che va appunto oltre i libri di scuola.

La locandina dell’incontro delle scuole con Alessandro D’Acquisto e Claudio Boccaccini

Salvo D’Acquisto: “Se muoio per altri cento, rinasco altre cento volte: Dio è con me e io non ho paura!”

Salvo D’Acquisto morì – giovanissimo, a soli 22 anni- durante un rastrellamento nel corso della seconda guerra mondiale. Il vice carabiniere, insignito medaglia d’oro al valor militare, si offrì ai nazisti per salvare un gruppo di civili.

La sua storia è un esempio di altruismo e di valori umani, ma è anche monito di come la guerra sia solo morte e che non esistono i vincenti.

– La vita segnata da un’assegnazione temporanea

D’acquisto era comandante temporaneo presso la stazione dei carabinieri di Torrimpietra, piccolo paese situato nella periferia di Roma e aveva giurisdizione sulla località di Palidoro, oggi territorio di Fiumicino.

Dopo dell’armistizio dell’8 settembre 1943 i paracadutisti tedeschi occuparono alcune posizioni strategiche dislocate proprio nella zona vicina la caserma di D’Acquisto che stava aspettando il trasferimento a Roma.

– L’incidente presagio di morti innocenti

Il 22 settembre alcuni paracadutisti tedeschi stavano ispezionando delle casse di munizioni. Alcune di queste esplosero causando il decesso di alcuni militari.

Per non ammettere la negligenza dei propri soldati, il loro comandante attribuì la responsabilità di quanto era accaduto agli abitanti della zona. In particolare, a dei finanzieri e a dei non bene identificati partigiani che operavano nella resistenza del posto.

Ciò comportò la minaccia di rappresaglia contro la popolazione locale: entro l’alba del giorno successivo i colpevoli si sarebbero dovuti dichiarare tali. 

– La caccia ai colpevoli

Il Comando tedesco richiese l’aiuto dei Carabinieri del posto, al fine di rintracciare chi aveva ucciso i militari tedeschi.

Salvo D’acquisto stava sostituendo il maresciallo e si trovò ad indagare sulla vicenda. Il giorno successivo si presentò al Comando tedesco sostenendo che la popolazione locale non era coinvolta nella morte dei militari e che si era trattato di un incidente causato dai paracadutisti stessi.

Ovviamente, la tesi di un incidente per negligenza non venne accettata per cui i capi della guarnigione tedesca decisero di confermare l’ordine di rappresaglia, visto che non era stato possibile ottenere i nomi dei presunti attentatori.

– Il rastrellamento del 23 settembre

Il mattino del 23 settembre venne condotto un duro rastrellamento ponendo in stato d’arresto 22 persone. Gli ostaggi si dichiararono innocenti e non furono in grado di fornire dettagli e informazioni ai tedeschi. Salvo D’Acquisto confermò che i prigionieri non erano colpevoli perché non vi erano prove, sostenendo la tesi dello spiacevole incidente.

Gli ufficiali tedeschi portarono i prigionieri e Salvo D’Acquisto nei pressi della Torre di Palidoro, ordinando ai civili di cominciare a scavare una fossa. 

– La condanna a morte per Salvo D’Acquisto

Salvo D’acquisto capì che quell’ordine significava fucilazione di 22 innocenti e per liberali si dichiarò colpevole, salvando di fatto le persone.

A D’Acquisto ovviamente fu confermata la pena di morte mentre i civili scappavano inconsapevoli di ciò che stava accadendo.

Dinanzi al plotone di esecuzione tedesco D’Acquisto fu in grado di gridare «Viva l’Italia!». Poi venne raggiunto da una scarica di mitra che lo lasciò senza vita all’interno della fossa. Luogo in cui rimase per ben 10 giorni. Il suo corpo fu poi recuperato da due donne che seppellirono Salvo D’Acquisto presso il cimitero di Palidoro.

Anni dopo il suo corpo fu trasportato in Campania, per volere della madre. Dal 22 ottobre del 1986 le sue spoglie sono conservate nella Basilica di Santa Chiara di Napoli.

– Le motivazioni per la medaglia al valor militare

Nel 1945, ricevette la la medaglia d’oro al valor militare.

«Esempio luminoso d’altruismo, spinto fino alla suprema rinuncia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato condotto dalle orde naziste insieme con 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, pure essi innocenti, non esitava a dichiararsi unico responsabile di un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così — da solo — impavido la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell’Arma. Torre di Palidoro (Roma), 23 settembre 1943»

– Il processo di beatificazione

Nel 1983 fu istruito il processo di beatificazione, ma a tutt’oggi il parere è sospensivo sulla possibilità di dichiarare Salvo D’acquisto ufficialmente martire.

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