Sequestrati e confiscati beni del valore di circa 6 milioni di euro a 15 soggetti appartenenti a importanti cosche della ’ndrangheta, tra cui immobili, aziende, veicoli e risorse finanziarie
Un nuovo colpo alla criminalità organizzata è stato inferto dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO). Le fiamme gialle hanno eseguito un’operazione che ha portato al sequestro e alla confisca di beni per un valore complessivo di circa 6 milioni di euro nei confronti di 15 soggetti legati alla ’ndrangheta.
Le misure patrimoniali sono state disposte dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, coordinata dal procuratore facente funzione Giuseppe Lombardo. L’operazione è il frutto di un’articolata indagine economico-finanziaria condotta dal GICO della Guardia di Finanza, che ha passato al setaccio la posizione patrimoniale e reddituale dei soggetti coinvolti e dei rispettivi nuclei familiari.
Le indagini hanno permesso di ricostruire la sproporzione tra i beni posseduti e i redditi ufficialmente dichiarati, facendo emergere l’origine illecita dei patrimoni. Gli indagati risultano collegati, direttamente o indirettamente, ad alcune delle cosche più influenti del panorama criminale calabrese: Tegano, Alvaro, Piromalli, Pesce, Bellocco e Libri.
Tra i beni sottoposti a sequestro figurano 47 immobili (tra fabbricati e terreni), tre imprese attive nei settori della vendita di ricambi auto, del commercio di rottami e nei trasporti e attività agricole, quote societarie in un’azienda del comparto marmifero, sei autoveicoli, due orologi di lusso, denaro contante e disponibilità finanziarie.
Particolarmente significativo anche il sequestro di un credito tributario di alto valore, che sarebbe stato incassato illegalmente da un noto esponente della cosca Libri. L’intervento tempestivo delle autorità ha impedito che il denaro finisse nelle mani dell’organizzazione.
L’operazione conferma l’impegno costante della Guardia di Finanza e della magistratura reggina nella lotta contro le infiltrazioni mafiose nell’economia legale, puntando a colpire le ricchezze illecitamente accumulate dai clan per restituire al territorio condizioni di legalità e sicurezza economica.
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