Militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria e del Servizio
Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata, stanno eseguendo, su ordine della Procura
Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, il sequestro dell’ingente patrimonio riconducibile a primari imprenditori della Piana, operanti nel settore degli appalti pubblici.
Nel corso degli anni, avevano accumulato la loro fortuna imprenditoriale grazie all’abbraccio
affaristico e di interesse con la maggiore cosca di ‘ndrangheta del mandamento tirrenico,
quella dei Piromalli.
AGGIORNAMENTO DELLE 8,40:
Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e del Servizio
Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, con il coordinamento della locale Procura
della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Giovanni
Bombardieri, stanno eseguendo provvedimenti emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione
del Tribunale, su richiesta del Procuratore Aggiunto Calogero Gaetano Paci e del Sostituto
Procuratore Gianluca Gelso, con i quali è stata disposta l’applicazione della misura di
prevenzione del sequestro in relazione all’ingente patrimonio, costituito da imprese
commerciali, beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, riconducibile a BAGALA’
Giuseppe cl. ’57, BAGALA’ Francesco cl. 90, BAGALA’ Luigi cl. ’46 e BAGALA’
Francesco cl. ’77.
Le figure criminali dei citati soggetti colpiti dagli odierni provvedimenti sono emerse
nell’ambito delle seguenti operazioni di polizia condotte, con il coordinamento della Procura
della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, dal Gruppo
Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria
di Reggio Calabria della Guardia di Finanza:
1. operazione “Ceralacca” conclusa con la complessiva esecuzione – tra il 2012 e il 2014 – di 25 provvedimenti restrittivi personali nei confronti di soggetti ritenuti responsabili dei reati – a vario titolo – di associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio., tra cui i prefati BAGALA’ Giuseppe cl. ’57 e BAGALA’ Francesco cl. 90, nonché di provvedimenti cautelari reali su 15 imprese, beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un valore stimato in circa 48 milioni di euro.
2. operazione “Cumbertazione” conclusa nel 2017 con l’esecuzione di provvedimenti restrittivi personali nei confronti di 27 soggetti ritenuti responsabili – a vario titolo – dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere aggravata dall’art. 7 L. 203/1991, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e falso ideologico in atti pubblici, tra cui i citati proposti BAGALA’ Giuseppe cl. ’57, BAGALA’ Francesco cl. 90, BAGALA’ Luigi cl. ’46 e BAGALA’ Francesco cl. ’77, nonché di provvedimenti reali cautelari su 44 aziende, per un valore complessivo pari a 224 milioni di euro.
3. operazione “Martingala” condotta dal Nucleo PEF/GICO e dalla Direzione Investigativa Antimafia – Centro Operativo di Reggio Calabria, nei confronti di un articolato sodalizio criminale dedito alla commissione di gravi delitti tra cui – a vario titolo – quelli di associazione mafiosa, riciclaggio e autoriciclaggio, associazione a delinquere finalizzata all’emissione di false fatturazioni, con l’aggravante – per alcuni di essi – del metodo mafioso – tra cui risultano allo stato indagati i predetti BAGALA’ Giuseppe cl. ’57 e BAGALA’ Francesco cl. 90 – e conclusa nei primi mesi del 2018 con l’esecuzione di 27 provvedimenti restrittivi personali nonché di provvedimenti cautelari reali nei confronti di 51 società – anche estere – partecipazioni sociali, beni mobili e immobili, disponibilità finanziarie per un ammontare complessivo stimato in circa €. 119.000.000.
Alla luce di quanto sopra, il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione,
diretta dal Presidente Ornella Pastore – su richiesta della citata DDA, con i provvedimenti in
esecuzione, ha disposto il sequestro dell’ingente patrimonio riconducibile ai proposti ed ai
rispettivi nuclei familiari, costituito dall’intero compendio aziendale.
In particolare il Tribunale ha ritenuto che “A fronte di rapporti consolidati nel tempo ed
intrapresi dai soggetti storici della famiglia BAGALA’, Giuseppe e Luigi, con i vertici del
clan PIROMALLI, su cui hanno in modo convergente riferito tutti i collaboratori, l’attività
imprenditoriale del proposto e prima di lui del padre Luigi, forte di tale indissolubile legame
sedimentato nel tempo è risultata certamente funzionale alle finalità associative di
monopolio economico del territorio nel settore delle pubbliche commesse, assumendo il
rapporto con la cosca un carattere biunivoco stabile, continuativo e fortemente
personalizzato”.
Complessivamente con i provvedimenti in questione è stato disposto il sequestro: di 5
imprese commerciali operanti nel settore della realizzazione di grandi opere edili e
infrastrutture; quote societarie relative a 6 imprese; 161 immobili (fabbricati e terreni); 7
autovetture e beni di lusso (n. 4 orologi); rapporti finanziari e assicurativi, nonché
disponibilità finanziarie, per un valore complessivo determinato, secondo le specifiche
direttive impartite dal Ministero degli Interni, in 115 milioni di euro.