Maxiprocesso Rinascita Scott: si avvicina la richiesta di condanna per oltre 300 imputati

Rinascita Scott
Rinascita Scott, immagine simbolo del maxiprocesso (ph archivio Calabria Magnifica)

Il nuovo collaboratore di giustizia Pasquale Megna al centro dell’attenzione del Tribunale di Vibo Valentia

Il processo Rinascita Scott, che dal gennaio 2021 sta celebrando nell’aula bunker dell’area industriale di Lamezia Terme dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia, sembra avvicinarsi alla conclusione. L’udienza del 7 giugno prossimo potrebbe vedere la richiesta di condanna, o di eventuale assoluzione, per oltre 300 imputati. Tuttavia, alcune eccezioni delle difese sull’utilizzabilità delle intercettazioni e la richiesta di escussione del nuovo collaboratore Pasquale Megna devono ancora essere risolte dal Tribunale di Vibo.

La Dda di Catanzaro ha recentemente prodotto documenti che rappresentano nuovo materiale probatorio. L’udienza del 26 aprile prossimo sarà dedicata alle difese per permettere loro di interloquire su tale produzione, ma il Tribunale dovrà anche pronunciarsi sull’eccezione di inutilizzabilità di ben 400 progressivi afferenti i Rit degli investigatori del Ros di Catanzaro aventi come bersaglio investigativo tutti i soggetti indicati come presunti partecipi del locale di ‘ndrangheta di Limbadi rappresentato dal clan Mancuso. Un’eccezione sollevata in aula dall’avvocato Paride Scinica alla quale si sono associati anche gli avvocati Michelangelo Miceli e Giuseppe Artusa.

Inoltre, il Tribunale di Vibo Valentia dovrà decidere sulla richiesta di escussione del nuovo collaboratore di giustizia, Pasquale Megna, che la Dda ha chiesto di esaminare. Megna è stato arrestato l’8 gennaio scorso con l’accusa di aver ucciso a colpi di pistola Giuseppe Muzzopappa il 26 novembre scorso sul lungomare di Nicotera. Pasquale Megna ha legami parentali con il boss ergastolano Pantaleone Mancuso, alias Scarpuni, e con il boss Francesco Mancuso, detto “Tabacco”.

L’inizio della requisitoria dei pm della Dda di Catanzaro, Antonio De Bernardo, Annamaria Frustaci e Andrea Mancuso, è previsto per l’11 maggio prossimo, mentre l’inizio della requisitoria con particolare riferimento agli imputati accusati di essere organici ai locali di ‘ndrangheta di Limbadi e Tropea facenti capo ai clan Mancuso e La Rosa è previsto per il 15 maggio. Dal 22 al 24 maggio è in programma la requisitoria dei pm per quanto attiene i locali di ‘ndrangheta di San Gregorio d’Ippona (clan Fiarè-Razionale-Gasparro) e Sant’Onofrio (clan Bonavota). Sarà poi la volta dei clan di Maierato (Cracolici), Pizzo (Mazzotta), Zungri (Accorinti), Cessaniti e Pannaconi (Barbieri e Bonavita), per approdare infine a Vibo Valentia con i clan Lo Bianco-Barba, Pardea, Pugliese e il nuovo clan al cui vertice vengono collocati Salvatore Morelli, Antonio Pardea e Bartolomeo Arena prima che quest’ultimo iniziò la collaborazione con la giustizia nell’ottobre 2019.

Processo Rinascita Scott: La lotta alla ‘ndrangheta vibonese attraverso la giustizia

Il processo Rinascita Scott è entrato nella storia giudiziaria italiana per il numero di imputati e capi d’imputazione contestati dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro, diretta dal procuratore Nicola Gratteri. L’esito del processo sarà fondamentale per stabilire la responsabilità dei numerosi imputati e per la lotta alla criminalità organizzata in Italia.

In conclusione, la fase finale del processo Rinascita Scott sembra avvicinarsi, ma ci sono ancora alcune questioni da risolvere prima della richiesta di condanna o assoluzione degli oltre 300 imputati. Sarà interessante vedere come il Tribunale di Vibo Valentia gestirà le eccezioni delle difese e la richiesta di escussione del nuovo collaboratore Pasquale Megna, e come i pm della Dda di Catanzaro presenteranno le loro richieste di pena nei confronti degli imputati. L’esito di questo processo sarà un importante passo avanti nella lotta alla ‘ndrangheta in Italia.

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