Confiscati 315 fabbricati, 21 terreni, 12 società e rapporti finanziari riconducibili a due fratelli imprenditori accusati di concorso esterno in associazione mafiosa, legati alla cosca Libri di Reggio Calabria
Reggio Calabria è teatro di un’importante operazione della Polizia di Stato, che ha portato al sequestro di beni per un valore complessivo di circa 50 milioni di euro a due impreditori. Il 21 gennaio scorso, la Divisione Anticrimine della Questura di Reggio Calabria ha eseguito un decreto emesso dal Tribunale – Ufficio Misure di Prevenzione, che ha colpito il patrimonio di due fratelli imprenditori legati alla criminalità organizzata di stampo mafioso.
L’operazione ha coinvolto il capitale sociale, in tutto o in parte, di 12 società, 6 veicoli, 315 fabbricati, 21 terreni e diversi rapporti finanziari. Il provvedimento è il risultato di una proposta avanzata nel 2022 dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria e dal Questore, confermando la pericolosità sociale dei due imprenditori e la loro connessione con la cosca Libri, una delle più potenti sul territorio reggino.
Secondo il Tribunale, i due fratelli avevano instaurato fin dall’inizio della loro attività un “rapporto di proficuo scambio” con la ‘ndrangheta. La loro condotta non li vedeva solo vittime del sistema mafioso, ma anche beneficiari diretti del sostegno delle cosche, che ne favorivano le attività imprenditoriali. Le indagini patrimoniali hanno messo in luce come l’acquisto di quote societarie fosse utilizzato per esercitare il controllo effettivo delle decisioni aziendali e incrementare il patrimonio economico del gruppo.
I fratelli erano già stati arrestati nell’ambito dell’operazione “Libro Nero”, che li aveva visti protagonisti come imprenditori di riferimento della cosca Libri. Uno di loro era stato accusato di associazione mafiosa, mentre l’altro di concorso esterno. Entrambi sono stati condannati in via definitiva: uno alla pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione, l’altro a 4 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
Il sequestro eseguito conferma la capacità delle forze dell’ordine e della magistratura di colpire in maniera incisiva i patrimoni accumulati illecitamente, privando la criminalità organizzata di risorse fondamentali per le sue attività.
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