Sequestrati beni per 3,5 milioni di euro a una società di calcestruzzo legata alla cosca Libri, coinvolgendo un imprenditore condannato per estorsione e mafia
Un duro colpo è stato inferto ieri dalla Polizia di Stato alla rete economica della criminalità organizzata reggina. La Divisione Anticrimine della Questura di Reggio Calabria ha eseguito un provvedimento di sequestro patrimoniale, finalizzato alla confisca, per un valore complessivo di circa 3,5 milioni di euro, a carico di una società operante nel settore del calcestruzzo.
Il sequestro è stato disposto dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta congiunta della Procura della Repubblica e del Questore di Reggio Calabria, in applicazione della normativa antimafia.
L’impresa coinvolta è attiva nella produzione di cemento e nella frantumazione di materiali inerti, ed è riconducibile a un imprenditore reggino già noto alle autorità per i suoi legami con la cosca “Libri”, potente clan della ‘ndrangheta locale. L’uomo, arrestato nell’ottobre 2023 nell’ambito dell’operazione “Atto Quarto”, è stato condannato in primo grado a 10 anni e 8 mesi di reclusione.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la società sequestrata era uno strumento attraverso cui la cosca Libri imponeva il proprio controllo sul settore edilizio, costringendo gli operatori locali a rifornirsi esclusivamente presso tale impresa. L’azienda era formalmente intestata ai figli dell’imprenditore, ma di fatto sotto il suo pieno controllo.
Le indagini patrimoniali hanno messo in luce un quadro inquietante: l’imprenditore fungeva da tramite per l’infiltrazione mafiosa nel comparto del calcestruzzo, garantendo il versamento di una quota dei profitti al clan, l’assunzione di personale segnalato dai vertici della cosca e contribuendo alle spese legali dei detenuti affiliati. In cambio, riceveva protezione e sostegno imprenditoriale.
Il sequestro ha riguardato:
- Una società a responsabilità limitata, comprensiva di quote e patrimonio aziendale, tra cui il sito produttivo;
- 32 veicoli industriali;
- 4 appezzamenti di terreno;
- Un immobile a piano terra;
- Liquidità e titoli per oltre 423 mila euro.
L’operazione conferma l’efficacia dell’azione congiunta tra autorità giudiziarie e forze dell’ordine nel contrasto alla criminalità organizzata, soprattutto nella sua pervasiva presenza nell’economia legale.