Sequestrato fucile a canne mozze: un arresto nel vibonese

polizia, sequestro di fucile a canne mozze
polizia, sequestro di fucile a canne mozze

Scoperto e sequestrato fucile a canne mozze nascosto in terreno, portando all’arresto di sospettato per detenzione illegale di armi da fuoco

In un mirato sforzo per contrastare il traffico illegale di armi, la Polizia di Stato ha compiuto un arresto significativo nel Vibonese. Il 15 maggio, durante uno dei loro servizi dedicati, gli agenti della Squadra Mobile di Vibo Valentia hanno eseguito una perquisizione su un individuo sospettato di detenere un fucile a canne a mozze su un terreno di sua proprietà.

Con l’aiuto dell’Unità Cinofila dell’U.P.G. e S.P. della Questura, gli investigatori si sono diretti verso un casolare a San Gregorio d’Ippona, nel Vibonese, un luogo in uso al sospettato, principalmente per l’allevamento domestico di animali e lo stoccaggio di attrezzi da lavoro. Dopo aver scandagliato attentamente tutti gli ambienti, la Squadra Mobile ha intensificato la ricerca, concentrando l’attenzione su eventuali armi interrate nel terreno circostante, specialmente in quelle zone che mostravano segni di disturbo.

Con l’impiego sia di metodi manuali che del supporto dei Vigili del Fuoco, che hanno fornito mezzi meccanici per le escavazioni, è emerso un reperto importante: a un metro di profondità è stato scoperto un involucro metallico, simile a una canna fumaria, accuratamente sigillato. All’interno, nascosto abilmente, c’era un fucile a canne mozze e numerose cartucce dello stesso calibro. Questa pratica di alterazione delle armi, mediante la riduzione delle canne, è notoriamente utilizzata per renderle più facilmente occultabili o maneggevoli.

Sulla base delle prove raccolte durante l’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, l’uomo è stato arrestato in flagranza di reato. Dopo la convalida dell’arresto, gli è stata imposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora, con restrizioni di movimento dalle 21:00 alle 6:00 e l’obbligo di presentarsi quotidianamente presso l’Ufficio del Pubblico Ministero competente per il territorio.

Questa operazione riflette l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare il pericoloso mercato delle armi illegali, assicurando che tali strumenti non cadano nelle mani sbagliate e che la sicurezza della comunità sia preservata.

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