Operazione della Guardia di Finanza contro la criminalità organizzata: sequestrati immobili, terreni e un’azienda a un soggetto legato al gruppo mafioso di Isola Capo Rizzuto
CROTONE, 7 GIU 2025 – Nuovo colpo alla criminalità organizzata in Calabria. Nei giorni scorsi, i militari del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (ICO) e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno eseguito un imponente sequestro di beni per un valore complessivo di circa 2,7 milioni di euro, riconducibili a un soggetto ritenuto vicino al potente clan mafioso “Arena”.
Il provvedimento, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), riguarda 13 unità immobiliari, un appezzamento di terreno e una ditta individuale. Il destinatario del sequestro è stato già condannato, anche in secondo grado, per associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta “Jonny”, che ha svelato l’operato del clan Arena a Isola di Capo Rizzuto tra il 2002 e il 2019.
Le indagini hanno rivelato l’esistenza di una “pax mafiosa” tra le cosche crotonesi, un accordo che ha consentito una spartizione sistematica delle risorse pubbliche destinate alla gestione del Centro Accoglienza per migranti “Sant’Anna”. Gli investigatori hanno documentato un sistema di forniture fittizie e fatturazioni irregolari, utile ad alimentare le casse della ‘ndrangheta locale. Parallelamente, il clan aveva anche assunto una posizione dominante nel redditizio settore delle scommesse e del gioco online, operando in totale illegalità.
Il sequestro si inserisce in un più ampio contesto investigativo coordinato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro – DDA, che ha condotto approfondite indagini patrimoniali tramite il G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e il Servizio Centrale ICO. Le indagini hanno evidenziato una netta sproporzione tra i beni nella disponibilità dell’indagato e i redditi ufficialmente dichiarati.
Non si tratta del primo sequestro legato all’inchiesta “Jonny”. In precedenza, analoghi provvedimenti erano stati emessi nei confronti di altri soggetti coinvolti, con il blocco di beni per un valore aggiuntivo di circa 2 milioni di euro.
Il decreto di sequestro è stato adottato in via preventiva, ai sensi dell’art. 20 del Decreto Legislativo n. 159/2011. Sarà ora il Tribunale Ordinario di Catanzaro a pronunciarsi, nel corso del contraddittorio, sulla possibile confisca definitiva dei beni.
L’operazione rappresenta un ulteriore tassello nella strategia di contrasto alle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico calabrese, rafforzando il ruolo centrale della magistratura e delle forze dell’ordine nella tutela della legalità e della trasparenza economica.