Strage di Cutro: polemiche e dietrofront delle istituzioni a inizio processo

Una foto diventata simbolo della strage (fonte: Lacnews)

Molte polemiche intorno al processo per la Strage di Cutro che vedrà la prossima udienza il 26 maggio 2025. L’esito, decreto di rinvio a giudizio o sentenza di non luogo a procedere, è previsto invece il 9 giugno 2025.

Le polemiche riguardano soprattutto la Regione Calabria che inizialmente aveva deciso di accodarsi alle 112 richieste di parte civile.

Il banco degli imputati vede quattro militari della guardia di finanza e due della guardia costiera. Il sindacato dei guardiacoste si è subito schierato contro il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto

La decisione dello stesso presidente Roberto Occhiuto (Fi) era stata accolta all’unanimità in giunta nella seduta del 8 maggio 2025. Ora c’è il dietro front e un comunicato stampa.

La nota stampa della Regione Calabria in merito alla decisione di non voler più essere parte civile al processo per la Strage di Cutro

Queste sono le parole espresse dall’ufficio stampa della Regione Calabria: «La giunta ha approvato una delibera per costituirsi parte civile che era stata erroneamente presentata dagli uffici come un atto conseguente a una precedente decisione intrapresa dal nostro ente contro gli scafisti. Da successivi approfondimenti abbiamo invece appreso che questo secondo troncone del processo vede indagati esclusivamente agenti della Guardia di Finanza e militari della Capitaneria di Porto. Per tale motivo la regione Calabria conferma la sua costituzione di parte civile contro gli scafisti, mentre approverà una delibera ad hoc per ritirare la richiesta depositata questa mattina».

Sembrava invece una scelta coraggiosa quella del Presidente Occhiuto in quanto anche lui facente parte del centro destra. Infatti, a essere citati ci sono come responsabili civili i ministeri dei Trasporti e degli Interni.

Neanche il Comune di Crotone e quello di Cutro si sono presentati come parte civile al processo anche se c’è ancora tempo per presentare la domanda.

Ricordiamo che il 26 febbraio 2023 a Steccato di Cutro morirono 94 persone, tra cui 35 minori, insieme a un numero imprecisato di dispersi. La procura di Crotone contesta agli imputati i reati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo, evidenziando una serie di negligenze e sottovalutazioni nelle operazioni di soccorso.

Fermare la strage subito, manifestazione Cutro

Potrebbe interessare leggere:

XXVIII Giornata in ricordo vittime della mafia: letti anche i nomi dei migranti di Cutro