Tentato omicidio, spari in centro a Reggio Calabria, tre giovani in carcere: indagini della DDA
REGGIO CALABRI,A 10 OTT 2025 – È scattata all’alba di oggi un’importante operazione della Squadra Mobile di Reggio Calabria, che ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA). A finire in manette sono stati tre giovani reggini, ritenuti gravemente indiziati, in concorso tra loro, dei reati di tentato omicidio e detenzione e porto abusivo di armi da fuoco in luogo pubblico, entrambi aggravati dal metodo mafioso.
L’indagine, condotta congiuntamente dalla DDA e dalla Sezione Omicidi della Squadra Mobile, trae origine dai fatti avvenuti il 15 luglio dello scorso anno, quando un uomo era stato gravemente ferito a colpi di fucile nel pieno centro cittadino. Le immediate attività investigative hanno consentito di ricostruire un quadro di violenza e sopraffazione riconducibile a logiche tipiche del controllo territoriale mafioso.
Secondo quanto emerso, e nel pieno rispetto del principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva, la sparatoria sarebbe stata l’epilogo di una violenta lite scoppiata a seguito dell’incendio di un’autovettura parcheggiata nei pressi dell’abitazione degli indagati. Il presunto autore dell’incendio sarebbe stato prima aggredito con una mazza da baseball, poiché avrebbe agito “senza autorizzazione” in un’area che i tre giovani – due dei quali fratelli – consideravano sotto il loro controllo diretto. L’uomo, inoltre, avrebbe disturbato il riposo della madre dei due fratelli, innescando la spirale di violenza.
Non soddisfatti dell’aggressione, i tre si sarebbero poi spostati nella zona di Pellaro per recuperare un fucile, con il quale si sarebbero appostati in attesa del rientro della vittima. Quando quest’ultima è comparsa, uno degli indagati avrebbe sparato tre colpi, colpendola all’addome e alle gambe. L’azione, secondo gli investigatori, sarebbe stata finalizzata a ribadire il predominio territoriale e a evocare la capacità mafiosa di una nota ’ndrina operante nella zona sud di Reggio Calabria.
A causa delle gravi ferite riportate, la vittima ha subito l’amputazione totale della gamba destra. Le indagini hanno inoltre accertato che uno dei tre arrestati si trovava già in stato detentivo dallo scorso 4 novembre, dopo essere stato fermato per il possesso di armi clandestine – due fucili a canne mozze, diverse pistole con matricola abrasa e oltre 300 munizioni.

















