Usura ed estorsione: arresto e squestro beni per 65.000 euro a Catanzaro

Guardia di Finanza Catanzaro
Guardia di Finanza Catanzaro

Il gruppo della guardia di finanza di Lamezia Terme ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale e reale nei confronti di un presunto usuraio.

Il provvedimento magistratuale, emesso dall’ufficio g.i.p. del Tribunale di Lamezia Terme, su conforme richiesta della procura della repubblica alla sede, riguarda un soggetto già gravato da precedenti specifici, e ritenuto, tra l’altro, affiliato ad un clan della locale criminalità organizzata.

In particolare, le indagini sono scaturite da attività info-investigative avviate d’iniziativa dalle fiamme gialle nell’agosto u.s.

Con le quali sono stati acquisiti una serie di indizi sull’elargizione di prestiti usurari a due commercianti lametini che versavano in gravi difficoltà finanziarie.

Informato il locale ufficio di procura, sono state avviate una serie di indagini, grazie alle quali i finanzieri lametini sono riusciti a ricostruire i rapporti finanziari di natura illecita intercorrenti tra usuraio e vittime, riscontrando che il primo ha erogato due distinti prestiti pretendendo interessi quantificati al 121,66%.

Nel dettaglio, le persone offese hanno ricevuto un primo prestito di € 10.000,00 nel luglio del 2018, a fronte del quale l’indagato ha preteso il pagamento di € 1.000,00 mensili quali rate di interessi fino al momento in cui i debitori non sarebbero stati in grado di restituire la somma capitale per intero.

Altro prestito, con le medesime modalità, è stato, poi, erogato nel dicembre del 2108 per un ammontare di € 90.000,00.

In questo caso l’indagato ha preteso il pagamento di interessi mensili per € 9.000,00 con termine stabilito al momento in cui i debitori non sarebbero stati in grado di restituire la somma capitale in un’unica soluzione.

Tali condizioni hanno portato i due commercianti ad una situazione finanziaria di “non ritorno”, poiché non hanno potuto far fronte a tale esosa pretesa, riuscendo a corrispondere al loro “finanziatore” solo una minima parte di interessi quantificati in 32.000,00 €.

L’indagato, pertanto, in un crescendo di minacce, aveva ormai convinto le sue vittime ad effettuare la cessione delle loro attività commerciali al fine di incamerare l’illecito profitto, evento scongiurato grazie all’esecuzione dei provvedimenti giudiziari.

Allo stato, pertanto, il presunto usuraio deve rispondere delle contestazioni dei delitti di usura aggravata, in quanto commessa a danno di persone esercenti attività di impresa in grave stato di disseto finanziario, estorsione ed esercizio abusivo del credito.

Contestualmente, le fiamme gialle, quale polizia economico-finanziaria, a completamento degli aspetti di polizia giudiziaria, hanno concentrato l’attenzione anche verso il patrimonio risultato nella disponibilità del medesimo, sottoponendo a sequestro, su disposizione dell’a.g., un suv e un’utilitaria nella sua disponibilita’, nonché la somma di € 32.000,00, pari agli interessi corrisposti dalle vittime dal mese di gennaio al mese di agosto del 2009.

Le indagini, nonostante la complessità e la delicatezza della vicenda e la ritrosia delle vittime nel riferire i fatti di cui erano a conoscenza, sono state portate a termine in circa sessanta giorni.

L’operazione odierna rientra in un più vasto dispositivo di contrasto alla criminalità economico-finanziaria coordinato dal comando provinciale della guardia di finanza di Catanzaro, attraverso il quale si tende a coniugare il profilo repressivo con quello patrimoniale, privando gli autori dei crimini di ogni provento illecito indebitamente conseguito, nonché a ripristinare il corretto andamento dei mercati e dell’accesso al credito.