Violenza e atti persecutori: due misure cautelari nel cosentino

Carabinieri (archivio calabriamagnifica.it)
Carabinieri (archivio calabriamagnifica.it)

Corigliano Rossano, anni di violenze domestiche e minacce tra vicini: due uomini colpiti da misure cautelari per atti persecutori e maltrattamenti

In soli due giorni, i Carabinieri della Stazione di Corigliano Calabro, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno eseguito due misure cautelari nei confronti di altrettanti uomini, entrambi gravemente indiziati del reato di atti persecutori. In uno dei casi si aggiungono anche accuse di maltrattamenti in ambito familiare.

La prima vicenda riguarda una donna vittima di anni di abusi fisici e psicologici da parte del marito. Una quotidianità fatta di restrizioni e paura: le era vietato uscire di casa, incontrare amici o persino affacciarsi al balcone. Gli episodi di violenza, spesso consumati anche davanti ai figli minori, avevano trasformato la sua vita in una prigione domestica. La donna evitava persino di portare i figli dal medico, temendo le accuse e i sospetti del coniuge. Quando ha finalmente trovato la forza di interrompere quella relazione tossica, le persecuzioni sono proseguite: messaggi continui, minacce e condotte oppressive l’hanno costretta a modificare radicalmente le sue abitudini. A tutela della vittima, il giudice per le indagini preliminari ha disposto per l’uomo il divieto di avvicinamento, accompagnato dall’uso del braccialetto elettronico.

Il secondo provvedimento cautelare, che ha portato agli arresti domiciliari di un altro uomo, scaturisce invece da una serie di episodi di violenza legati a un conflitto tra vicini di casa. Anche in questo caso, le condotte persecutorie ripetute hanno spinto la parte lesa a denunciare, facendo emergere una situazione di costante intimidazione estesa anche ai familiari.

Le due operazioni testimoniano ancora una volta quanto il fenomeno della violenza contro persone vulnerabili sia radicato e diffuso, rendendo imprescindibile il lavoro costante delle forze dell’ordine e della magistratura per la tutela delle vittime.

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