Banche e disservizi: quando serve un editoriale per essere ascoltati

Carta di Credito, banche, disservizi, editoriale
Carta di Credito, banche, disservizi, editoriale

Dopo l’editoriale, il problema si è risolto. Ma resta una riflessione amara.

Ieri, nel mio editoriale “Le banche oggi: un’evoluzione o un regresso? L’esperienza di BNL Gruppo Paribas”, ho raccontato la mia vicenda personale con BNL, mettendo in luce i disservizi e le difficoltà affrontate per vedere riconosciuto un semplice diritto.

Oggi, alle 13:53, aprendo l’applicazione, ho constatato che il problema è stato finalmente risolto. Bene, anzi benissimo. Ma questa risoluzione così tempestiva dopo la pubblicazione dell’articolo solleva una questione più ampia: perché per ottenere risposte bisogna arrivare a scrivere un editoriale?

La mia esperienza dimostra che i media possono fare la differenza, ma non tutti hanno questa possibilità. Quanti altri clienti si trovano in situazioni simili e non vengono ascoltati? Quanti restano bloccati in un labirinto di burocrazia, call center inefficienti e funzionari che si passano la palla senza risolvere nulla?

Se per far valere un proprio diritto è necessario alzare la voce pubblicamente, allora c’è un problema di fondo. Il sistema bancario (e non solo) deve interrogarsi su questo punto: serve più attenzione al cliente, non solo quando il caso finisce sotto i riflettori.

Era giusto e doveroso dare un aggiornamento sulla vicenda, ma il dibattito resta aperto. La domanda rimane: le banche stanno davvero evolvendo o stiamo assistendo a un lento regresso?

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