Catanzaro, città tra le peggiori nella gestione dei pagamenti pubblici

Money, soldi, euro, fattura, pagamento
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Secondo una ricerca del Centro Studi Enti Locali (Csel), nel 2022 il 40% dei capoluoghi di regione italiani ha superato il limite massimo di 30 giorni entro il quale devono essere saldati i debiti commerciali. Questo risultato è in linea con quello dell’anno precedente, in cui gli stessi otto enti su venti avevano sforato. Le città che hanno superato il limite di tempi di pagamento sono L’Aquila, Potenza, Catanzaro, Napoli, Roma, Campobasso, Palermo e Perugia. Tuttavia, la maggior parte delle città ha migliorato il proprio indice di tempestività dei pagamenti rispetto all’anno precedente, con una media di otto giorni più breve.

La città più virtuosa in assoluto è Trento, che ha pagato con una media di 21 giorni di anticipo, mentre la città più in ritardo è Napoli con una media di 206 giorni di ritardo rispetto al limite massimo consentito dalla normativa. Tuttavia, anche Napoli ha fatto uno sforzo per contrarre i tempi, migliorando di circa 22 giorni rispetto all’anno precedente.

Anche se il numero di enti in fallo è rimasto invariato, il Sud Italia ha un indice di tempestività dei pagamenti oltre il doppio rispetto al Nord Italia e quattro volte superiore rispetto alle città del Centro, con un tempo medio di attesa per i creditori dei Comuni del Sud Italia di 70 giorni, contro i 16 giorni del Nord e i 27 giorni del Centro.

Il tema dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni italiane è stato al centro dell’attenzione, poiché la Commissione Ue ha avviato una procedura di infrazione di seconda fase contro l’Italia a causa dei ritardi in tal senso. Il rischio è quello di incorrere in sanzioni pecuniarie. Inoltre, il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede la riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e delle autorità sanitarie come una riforma da compiere entro il 2023.

Catanzaro, supera di 42 giorni il limite massimo dei pagamenti pubblici consentiti dalla normativa di settore

Il capoluogo della regione Calabria, Catanzaro, è la seconda città più in ritardo nella gestione dei pagamenti pubblici, superando il limite massimo di 30 giorni consentito dalla normativa di riferimento di ben 42 giorni. Questo significa che la città ha pagato mediamente a quasi 73 giorni dalla ricezione della fattura, peggiorando la propria prestazione rispetto all’anno precedente in cui il ritardo era stato mediamente di 37 giorni. La situazione a Catanzaro evidenzia ancora una volta la sfida che le amministrazioni pubbliche devono affrontare nella gestione dei pagamenti, in particolare nel Mezzogiorno del Paese, dove il ritardo dei pagamenti è ancora una pratica diffusa. Tuttavia, come evidenziato dal rapporto del Csel, alcune città del Sud Italia stanno compiendo progressi nella riduzione dei tempi di pagamento, come Bari e Cagliari, che hanno pagato le proprie fatture mediamente prima della scadenza nel 2022.