Desertificazione e carenza di lavoro pubblico in Calabria

assemblea Cgil
assemblea Cgil

La Calabria sulla via della desertificazione: enti locali con meno di 5 dipendenti, crisi del pubblico impiego e assenza di soluzioni per il futuro dei servizi pubblici

LAMEZIA TERME (CZ), 19 MAR 2025 – La Calabria è a un bivio. La pubblica amministrazione regionale sta attraversando una crisi senza precedenti, con numerosi enti locali che rischiano di sparire sotto il peso della mancanza di risorse e del personale. La Funzione Pubblica Cgil ha lanciato un allarme durante un’assemblea tenutasi a Lamezia Terme, alla quale hanno partecipato i candidati e le candidate per le elezioni Rsu2025, insieme a figure di rilievo come la Segretaria Generale Fp Cgil Calabria, Alessandra Baldari, e la Segretaria Nazionale, Serena Sorrentino. Durante l’incontro è emerso un quadro preoccupante: in media, negli enti locali calabresi ci sono meno di cinque dipendenti, una condizione che spinge verso la desertificazione dei servizi pubblici.

La carenza di personale è il nodo importante e che le istituzioni locali non riescono a sciogliere. La maggior parte degli enti si trova a fronteggiare un forte gap nelle assunzioni, aggravato da una continua scarsità di risorse per garantire il turnover. La situazione sta diventando insostenibile, soprattutto in un territorio come la Calabria, dove la pubblica amministrazione è una delle poche industrie rimaste attive.

L’assemblea ha messo in evidenza anche un altro aspetto fondamentale: la gestione dei contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl), che continuano a restare fermi o a essere rinnovati solo in modo parziale. L’inflazione che morde il potere d’acquisto dei lavoratori rende ancora più urgente la necessità di un intervento. Come sottolineato dalla Segretaria Generale Fp Cgil Calabria, Alessandra Baldari, la mancata stabilizzazione dei precari rischia di compromettere ulteriormente i servizi pubblici, dalla sanità alla gestione amministrativa, già messi a dura prova.

“La legge Madia sta scadendo, e il governo non solo non ha previsto risorse per incrementare il numero di dipendenti pubblici, ma non ha nemmeno pensato a proroghe per i precari attuali”, ha dichiarato Baldari. La domanda che molti si pongono è: cosa accadrà a quei lavoratori che sono ormai essenziali per il funzionamento dei servizi pubblici? E, soprattutto, come si farà a mantenere in piedi questi servizi senza un adeguato supporto?

La proposta di un piano straordinario di assunzioni è ormai inevitabile. La Fp Cgil chiede che venga avviato un piano di reclutamento massivo per rispondere alla carenza di personale, con l’obiettivo di immettere un milione di nuovi dipendenti pubblici entro il 2030. La necessità di assunzioni è particolarmente acuta in Calabria, dove le amministrazioni locali sono sottodimensionate e non riescono a rispondere adeguatamente alle esigenze dei cittadini.

Il Segretario Generale Cgil Calabria, Gianfranco Trotta, ha ribadito come la pubblica amministrazione rappresenti l’industria più grande della regione, ma che la sua efficacia è compromessa dalla carenza di organico. In sanità, la situazione è ancora più critica, con la necessità urgente di un piano di assunzioni e di una riorganizzazione strutturale che preveda anche il miglioramento delle infrastrutture e delle risorse finanziarie.

La crisi del pubblico impiego in Calabria è una questione che non riguarda solo i lavoratori, ma anche i cittadini, che rischiano di vedersi privati di servizi essenziali. La risposta deve essere politica e urgente, con un impegno concreto per rilanciare la pubblica amministrazione, rendendola efficiente e in grado di soddisfare le necessità della collettività. Se non si agisce ora, la Calabria potrebbe trovarsi di fronte a una desertificazione dei servizi pubblici senza precedenti.