Porto di Catanzaro: un’opera infinita tra promesse e incertezze

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Porto di Catanzaro

Porto di Catanzaro: progetti ambiziosi, caos amministrativo e ricorso legale, il futuro resta in sospeso

Il porto di Catanzaro rappresenta una grande opportunità per la città, sia dal punto di vista turistico che economico. Tuttavia, la sua storia è segnata da ritardi, ostacoli burocratici e incertezze gestionali che ne hanno rallentato lo sviluppo. Oggi, il futuro dello scalo rimane sospeso tra ambiziosi progetti di rilancio e nuovi problemi amministrativi.

Un’opera travagliata

La costruzione del porto ebbe inizio negli anni ’60, ma i lavori furono interrotti per decenni. Negli anni ’70, eventi atmosferici danneggiarono il lungomare del quartiere marinaro, con alcuni esperti che attribuirono i danni proprio ai lavori portuali e alla deviazione delle correnti marine. Il completamento dell’infrastruttura è stato oggetto di continue promesse da parte delle amministrazioni locali, con scadenze mai rispettate.

Dopo un lungo stallo, nel 2016 l’installazione di pontili galleggianti per l’ormeggio delle imbarcazioni sembrò dare nuova linfa al progetto, rendendoli operativi da ottobre dello stesso anno. Nel 2017 furono inaugurati un tratto di lungomare e un piazzale dedicato al porto, che ospitò eventi come il “Magna Grecia Film Festival”. Nel 2019, 38 dei 40 pontili furono sequestrati dalla Polizia e dalla Capitaneria di Porto per irregolarità nelle procedure di collaudo. Nonostante ciò, il porto ha continuato a funzionare, seppur con limitazioni. LEGGI ANCHE: Porto di Catanzaro, sequestrati quattro cantieri nautici

Un futuro in bilico tra ricorsi e incertezze

L’articolo del 20 novembre 2024 di Calabriamagnifica.it esprimeva preoccupazioni da parte dei diportisti e dell’associazione Amici del Porto di Catanzaro riguardo al rinnovo della concessione alla ditta Carmar, che gestisce i servizi portuali. All’epoca, c’era incertezza sul futuro della gestione portuale.

Il 5 marzo 2025, la situazione si è evoluta, ma in modo negativo per i diportisti: il Comune di Catanzaro ha rigettato il rinnovo della concessione alla Carmar. La ditta ha annunciato un ricorso al TAR, avviando una nuova fase della controversa storia del porto. Questo sviluppo solleva preoccupazioni sul futuro dello scalo, già segnato da ritardi e ostacoli burocratici, rischiando di compromettere la stabilità operativa e il rilancio del porto.

Nel frattempo, un’altra partita sta proseguendo, quella che vede protagonista Catanzaro Servizi, la società partecipata del Comune che ha ottenuto l’affidamento di un terzo specchio d’acqua attraverso una procedura ad evidenza pubblica. Questo sviluppo rappresenta un’opportunità strategica per Palazzo De Nobili, che rischia di affrontare l’estate senza un porto fruibile per i diportisti se il confronto con Carmar dovesse prolungarsi.

Il futuro della gestione rimane incerto: ci sarà un nuovo gestore? O il porto resterà senza una gestione chiara per un lungo periodo, esponendosi a ulteriori difficoltà e controversie legali e politiche?

Progetti ambiziosi, ma i fondi?

Il 13 marzo si è tenuto l’incontro “Il nuovo porto di Catanzaro, il capoluogo che salpa” presso la Camera di Commercio, dove sono stati illustrati i piani per un’infrastruttura moderna con 403 posti barca, 8 pontili galleggianti e nuove strutture. Il progetto, dal valore di 31 milioni di euro, punta a trasformare il porto nel principale scalo turistico della Calabria. Tuttavia, rimangono incertezze sui finanziamenti: il sindaco Nicola Fiorita spera nell’intervento di un partner privato, ma il reperimento delle risorse mancanti resta una sfida aperta.

Rischio incompiuta?

Secondo un articolo della Gazzetta del Sud dell’agosto 2024, i lavori di completamento del porto di Catanzaro dovrebbero iniziare nel secondo semestre del 2025 e concludersi entro il 2029. Tuttavia, altre fonti, come il Corriere della Calabria, indicano il 2026 come data di completamento. Nel recente incontro del 13 marzo 2025, il presidente del Consiglio Regionale, Filippo Mancuso, intervistato da Calabria Magnifica, ha accennato alla possibilità di completare l’opera entro il 2026, lasciando intendere che la realizzazione del progetto potrebbe ancora subire ulteriori slittamenti.

Le discrepanze nelle date e le continue difficoltà amministrative non fanno che alimentare il sospetto che i nostri amministratori stiano navigando a vista, senza una visione chiara e condivisa sul futuro del progetto. L’incertezza continua sulle tempistiche non solo mina la fiducia dei cittadini e degli operatori, ma lascia anche presagire che il porto di Catanzaro rischi di diventare una delle tante incompiute calabresi, simbolo di inefficienza e spreco di risorse pubbliche. Senza un coordinamento efficace tra Comune e Regione e un impegno concreto nel rispettare le scadenze, il futuro del porto sembra sempre più incerto.

Settant’anni per la realizzazione di un porticciolo non ancora pienamente operativo sono un dato che parla da solo. E mentre si attende il 2026, la città rischia di rimanere ancora una volta priva di un’infrastruttura essenziale per il suo sviluppo economico e turistico. Il porto di Catanzaro sarà finalmente completato o resterà un sogno irrealizzato?

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