Siderno (Rc): senza stipendio, lavoratori in protesta

Siderno
Siderno protesta mogli lavoratori, bloccano il cancello d'ingresso

Bloccato il cancello d’ingresso del deposito mezzi dell’azienda. Dipendenti senza stipendio da mesi. La società: «Comuni morosi, difficoltà oggettive»

Sit-in davanti alla sede dell’azienda Locride Ambiente spa di Siderno, per rivendicare il pagamento degli stipendi arretrati, in ritardo di 3 mesi. 

Da stamattina le mogli dei lavoratori dellazienda hanno bloccato il cancello d’ingresso del deposito mezzi. “Non abbiamo più dignità, abbiamo perso tutto“. È un urlo disperato in cerca di risposta. E ancora: “Siamo senza riscaldamenti a casa – racconta una donna – non abbiamo neppure i soldi per comprare una stufa. Qualcuno venga e ci dia delle risposte e della rassicurazioni. Così non si può più andare avanti“.

Un presidio, promosso dal sindacato Slai-Cobas, che proseguirà ad oltranza in mancanza di risposte concrete da parte dell’azienda di Siderno. 

La società che gestisce il servizio di raccolta rifiuti sul territorio vanta crediti per oltre 2 milioni di euro dai comuni morosi. 

Il rischio è quello di non poter più garantire la copertura del servizio. Un’ipotesi che il presidente di Locride Ambiente Gianni Gerace vorrebbe non considerare.

«Nonostante ci siano comuni più virtuosi di altri – ha spiegato in conferenza stampa Gerace – la maggioranza è morosa di parecchi mesi. Appena arrivano i soldi – ha specificato – pago immediatamente».

Infine un appello ai dipendenti e alle loro mogli in protesta: «Sono disposto ad incontrarli personalmente uno ad uno insieme alle loro mogli. Inaccettabili – ha concluso Gerace – le strumentalizzazioni del sindacato a cui i lavoratori si appoggiano».

Dunque, una realtà sconcertante. Lavoratori con le rispettive famiglie senza una risposta da diversi mesi. Bisogna trovare al più presto una soluzione. Dopo il report sull’aggiornamento dell’economia calabrese rilasciato dalla Banca d’Italia, con dati non di certo rassicuranti, questa ulteriore “mancanza” non ci voleva. Non è la Calabria che vorremmo descrivere. Non è la Calabria che questi lavoratori si meritano.