Catanzaro lancia il bike sharing, ma c’è chi gioca fuori categoria
L’EDITORIALE | A Catanzaro la mobilità cambia volto, o almeno ci prova. Il capoluogo calabrese si prepara a un nuovo corso, puntando su un sistema integrato di bike sharing e car sharing per promuovere spostamenti più sostenibili, ecologici e moderni. Un progetto ambizioso che si ispira ai modelli delle grandi città, adattandoli però alle caratteristiche uniche del territorio.
La sfida non è semplice: Catanzaro, città di salite e discese, non è certo pianeggiante. Per questo motivo, oltre alle biciclette tradizionali, il Comune ha previsto l’introduzione di bici elettriche a pedalata assistita, ideali per affrontare senza sforzo anche i percorsi più impegnativi. Il sistema di bike sharing non si limita a offrire un semplice servizio di noleggio: punta a creare una rete di stazioni, distribuite — più o meno strategicamente — da Pontegrande fino al quartiere marinaro di Catanzaro, includendo anche Giovino.
Accanto alle biciclette, si affianca anche il car sharing, con auto condivise che rappresentano un’alternativa pratica e green al trasporto privato. L’obiettivo è chiaro: ridurre traffico, inquinamento e rendere la città più vivibile e a misura d’uomo.
Tuttavia, perché questo progetto funzioni davvero, non basta l’impegno delle istituzioni: serve anche la collaborazione attiva dei cittadini. Lo dimostra un’esperienza personale accaduta proprio stamattina. Avevo bisogno di una bicicletta e mi sono recato subito in Piazza Matteotti, cuore pulsante di Catanzaro, convinto di trovarne una a disposizione. Con mia sorpresa, però, non ho trovato alcuna bici. Ho quindi preso Corso Mazzini, cercando uno dei punti di raccolta, e finalmente, subito dopo la Basilica dell’Immacolata, ne ho avvistato uno. Ma la mia sorpresa è stata doppia: uno degli stalli appositamente creati per le biciclette era occupato da una moto.
Un’immagine che parla chiaro: per costruire una città più sostenibile, dobbiamo crescere anche come comunità. È facile, di fronte a problemi o inefficienze, puntare subito il dito contro l’amministrazione comunale. Ma la verità è che il cambiamento passa anche dai comportamenti individuali, dal rispetto delle regole, dall’educazione civica quotidiana.
Al ritorno, con grande stupore, ho notato anche una seconda area dedicata al parcheggio delle bike, su via Indipendenza: un segnale che, nonostante qualche difficoltà, la rete sta prendendo forma.
Catanzaro ha avviato un percorso coraggioso verso la modernità e la sostenibilità. Ma perché questa sfida si traduca in un reale miglioramento della qualità della vita, è necessario che ciascuno faccia la propria parte. Dalle istituzioni ai cittadini, è solo insieme che possiamo costruire una città più ordinata, vivibile e attenta all’ambiente.
La strada è ancora lunga, ma ogni piccolo gesto conta. Catanzaro pedala verso il futuro: facciamolo tutti, con responsabilità e rispetto.