‘Narcotrafficanti a Roma, 18 arresti: legami con Ndrangheta e Sacra Corona Unita

Guardia di Finanza
Guardia di Finanza

Costantino Sgambati è ritenuto “emergente” nella criminalità romana

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo – nel Lazio e in Calabria – un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del locale Tribunale nei confronti di 18 persone, appartenenti a un’organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, con base nella Capitale.

Coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia capitolina, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno smantellato uno strutturato sodalizio radicato nel quartiere di Montespaccato, capeggiato da Costantino Sgambati (classe 1977), personaggio emergente nel panorama criminale romano, collegato a esponenti di note consorterie di stampo mafioso, rispetto alle quali era divenuto un importante canale di distribuzione di droga.

In tale contesto sono emerse, tra l’altro, relazioni intessute dal protagonista della vicenda con esponenti della cosca “BELLOCCO” di Rosarno (RC), come dichiarato da due collaboratori di giustizia, e con il pregiudicato Renato De Giorgi (classe 1968), di origini brindisine, vicino al clan “COLUCCIA”, articolazione territoriale della Sacra Corona Unita egemone in provincia di Lecce.

NEL 2016 SEQUESTRATO ARSENALE

La caratura criminale di SGAMBATI è testimoniata dal sequestro, operato dalle Fiamme Gialle nel mese di marzo 2016, di un vero e proprio “arsenale”, individuato dopo alcuni giorni di pedinamento di  Daniele Mezzatesta (classe 1978), suo uomo di fiducia.

In quell’occasione erano state rinvenute 20 armi da fuoco (tra cui Kalashnikov, fucili a canne mozze e a pompa, mitragliatori Skorpion e silenziatori), 6 kg di esplosivo ad alto potenziale, 5 detonatori e un giubbotto antiproiettile, nonché circa 73 kg di cocaina e 140 kg di hashish.

I NOMI DEI CATTURANDI

Le indagini, che si sono protratte per lungo tempo al fine di ricostruire la struttura della gang, hanno consentito la compiuta identificazione degli altri associati, gli odierni catturandi Ugo Di Giovanni (classe 1977), Andrea Sgambati, fratello di Costantino, (classe 1973),  Stefano Bruno (classe 1968), Marco Fanelli (classe 1981), Davide Scognamiglio (classe 1985) e Mattia Sigismondi (classe 1994), cui il dominus aveva affidato il compito di gestire le aree di spaccio, trasportare e custodire il narcotico, recuperare i crediti insoluti a fronte di pregresse cessioni di stupefacente.