La riserva naturale Gariglione – Pisarello: un tesoro della Sila

riserva naturale Gariglione - Pisarello
riserva naturale Gariglione - Pisarello

Dalla storicità della foresta gariglione alla creazione della riserva naturale pisarello: un percorso che unisce passato, conservazione e la tragica distruzione dell’abete monumentale ‘Prometeo’

TAVERNA (CZ), 10 MAR 2025 – Nel cuore della Calabria, nella provincia di Catanzaro, si trova un’area di straordinaria bellezza e importanza ecologica: la Riserva Naturale Gariglione – Pisarello. Istituita nel 1977 con il Decreto Ministeriale del 13 luglio, questa riserva copre una superficie di 450 ettari ed è gestita dall’Ente Parco Nazionale della Sila. Il suo nome evoca la maestosità del Monte Gariglione, la vetta più alta della Sila, e richiama l’immagine di una natura incontaminata, che affascina per la sua biodiversità e la storia che si intreccia con la natura stessa.

Un territorio incontaminato

La riserva è caratterizzata da vasti boschi di Pino laricio e Abete bianco, alberi che definiscono il paesaggio montano e creano un ambiente unico. In particolare, l’Abete bianco ha dimostrato una notevole resistenza alle piogge acide, un fattore che ha portato alla sua diffusione anche in altre zone d’Europa, dove viene utilizzato per ripristinare terreni danneggiati da questo fenomeno. L’intera area è stata descritta, nelle parole dello scrittore Norman Douglas, come un “Urwald”, una foresta primordiale e selvaggia che racconta la forza della natura incontaminata.

Un po’ di storia

La storia della Foresta Gariglione risale a secoli fa. Già nel 1224, l’imperatore Federico II di Svevia concesse i suoi pascoli all’Abbazia di Sant’Angelo de Frigillo di Mesoraca, che ne utilizzava le risorse per estrarre la pece. Successivamente, la foresta passò sotto il controllo della Corona borbonica e nel XIX secolo divenne proprietà della Hülsberg & Co., una società tedesca. Fu solo nel 1924, durante il periodo post-bellico, che lo Stato italiano espropriò l’area, considerandola come proprietà di un “suddito nemico”, ed avviò la sua protezione.

Un episodio tragico della storia della riserva riguarda l’Abete Monumentale, un esemplare di abete bianco che si diceva essere il più grande d’Italia. Quando nel 1977 fu istituito il Parco, l’albero venne misteriosamente dato alle fiamme, un gesto simbolico che segnò l’inizio della protezione dell’area. L’albero, soprannominato “Prometeo”, misurava ben 35 metri di altezza e aveva un tronco con una circonferenza di oltre 10 metri. Nonostante la sua distruzione, l’albero fu clonato per conservare la sua unicità e le sue caratteristiche genetiche, permettendo di tramandare il suo valore naturale.

Flora e fauna della riserva

Oltre alla maestosità dei boschi, la Riserva Naturale Gariglione – Pisarello è un importante rifugio per diverse specie vegetali e animali, che contribuiscono a mantenere l’equilibrio ecologico dell’area. La flora, dominata dalle specie di abete e faggio, crea un ambiente ricco di biodiversità. La riserva è anche un punto di riferimento per la fauna locale, sebbene la sezione riguardante gli animali non sia ancora completamente documentata.

La presenza di foreste ad alto fusto, che ospitano una flora variata e di pregio, rende la riserva non solo un importante rifugio ecologico, ma anche un laboratorio naturale dove è possibile studiare l’adattamento delle specie alle diverse condizioni ambientali, come le piogge acide.

La Riserva Naturale Gariglione – Pisarello rappresenta un angolo di natura protetta di inestimabile valore. Non solo una testimonianza della biodiversità della Sila, ma anche un patrimonio storico e culturale che racconta secoli di cambiamenti, trasformazioni e lotte per la conservazione. È un luogo che merita di essere visitato e conosciuto, per apprezzare la bellezza selvaggia della Calabria e l’importanza di proteggere le aree naturali per le generazioni future.