C’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire in Calabria. Il piccolo borgo di Pietrapaola conserva una sua unicità storica e culturale poco nota a tanti.
In questo paese piccolino che sta nel lato dello Jonio cosentino ha le grotte basiliane antichissime che tra l’altro sono ben mantenute e sono visitabili.
Le grotte misteriose di Pietrapaola
I monaci basiliani insieme agli abitanti locali scavarono la roccia ricavando delle cavità dove vivevano abitualmente. È una testimonianza legata alla storia rupestre di questi luoghi che è anche un po’ misteriosa.
Esse furono scavate durante i secoli V e VII da monaci di origine greca che si trovavano in Calabria. Spesso queste cavità servivano per trovare rifugio dalla persecuzione religiosa dell’impero bizantino.
Attualmente sono visibili le grotte che si trovano in una rupe denominata del Salvatore e nella Timpa del Castello che sta sopra il borgo.
I monaci erano dediti alla preghiera e praticavano l’ascetismo, si dedicavano anche alla scrittura di codici miniati.
Le grotte avevano sicuramente dei dipinti di arte bizantina che oggi purtroppo si sono persi, deteriorati con l’andare dei secoli.
Ciò che è ancora visibile sono le nicchie scavate della pietra e dei fori che sicuramente servivano per sostenere dei ripiani in legno.
Visto il gran numero di grotte e l’ottima conservazione, esse costituiscono un patrimonio culturale enorme nonostante alcune delle quali siano state usate per ricoverare gli animali più recentemente.
Cosa si può visitare oltre alle grotte
La Grotta del Principe è sicuramente quella più famosa. È chiamata così perché pare che ospitò Ruggero II durante il periodo militare in Calabria. Si trova a trenta metri dal piano della strada.
Un’altra grotta particolare si trova sulla strada che porta a Mandatoriccio.
Oltre alle grotte è interessante vedere altre cose in questo piccolo paese calabrese.
La Timpa del Castello era un’antica fortezza baronale mentre l’Arco del Colonnello è un’antica porta d’accesso al paese.
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie ha un bellissimo rosone artigianale e risale al medioevo.
La Fontana Freschia ha due maschere apotropaiche che fanno uscire l’acqua fresca anche in estate. Un’altra fontana sta poco fuori dal paese e si chiama Maio, è molto simile a una sorgente d’acqua.
Le Muraglie di Annibale sono dei blocchi di pietra irregolari sicuramente antichi. Si datano intorno al III secolo a.C. Probabilmente difendeva un borgo che è andato perduto. Alcune fonti dicono che fosse un borgo fatto di case di legno.
Insomma, se avete voglia di una gita alla scoperta di nuovi posti, Pietrapaola potrebbe fare al vostro caso. Senza dimenticare che sta a due passi dal mare.