“Così fan tutte” il 5 ottobre al Cilea di Reggio Calabria per la direzione di Alessandro Tirotta

Domenico Gatto
Domenico Gatto

L’opera di Mozart nell’unica recita di sabato 5 ottobre, alle ore 20.30, per la direzione musicale di Alessandro Tirotta e la regia di Franco Marzocchi

Il Comune di Reggio Calabria, in collaborazione con l’Associazione Traiectoriae, sabato 5 ottobre 2019, alle ore 20.30, presso il Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria, all’interno del programma della stagione 2019-2020 del “Rhegium Opera Musica Festival”, sezione “Alziamo il sipario”, proporrà, in un’unica recita, «Così fan tutte» ossia la scuola degli amanti di Wolfgang Amadeus Mozart.
Sul podio dell’Orchestra del Teatro Cilea vi sarà M. Alessandro Tirotta mentre Franco Marzocchi curerà la messinscena dell’opera mozartiana.

Il cast è formato da Aurora Tirotta (Fiordiligi), Chiara Tirotta (Dorabella), Paolo Ingrasciotta (Guglielmo), Nile Senatore (Ferrando), Paola Leoci (Despina) e Antonio De Gobbi (Don Alfonso).
Sosterrà i solisti il Coro Lirico Cilea istruito dal M. Bruno Tirotta.
Il maestro collaboratore sarà Andrea Calabrese che accompagnerà i recitativi al cembalo mentre il collaboratore alla regia sarà Mila Vanzini.

«Così fan tutte», terza opera della trilogia (dopo «Nozze di Figaro» e «Don Giovanni»), frutto della collaborazione con Lorenzo Da Ponte, è indubbiamente la più controversa delle opere di Mozart. A partire dall’esecuzione del 1897 di Monaco, diretta da Richard Strauss, è stata riscoperta e rivalutata e portata nell’olimpo delle opere immortali. Se per un secolo intero è stata messa ai margini delle produzioni teatrali lo si deve a quell’immoralità del libretto troppo scomoda per il tempo, che senza dubbio, invece, nasconde una teatralità al quadrato: sostanzialmente la si può definire con un gioco di parole “un’opera sull’opera”.
Infatti, Mozart punta l’attenzione nella scrittura musicale, sotto spinta del libretto, sullo stile dell’opera seria che viene, in un modo alquanto originale, parodiata. Il risultato è un grande gioco nel dramma, in cui si delinea una netta simmetria delle coppie coinvolte nella scrittura musicale e, di conseguenza, delle intenzioni drammatiche, ricordando che la poesia per Mozart è serva della musica. Il concetto di opera buffa in Mozart è lontano da quello a cui si è abituati dopo la forte impronta che Rossini diede al genere. Tuttavia l’opera si presenta piena di spunti brillanti e comici, che vanno ben oltre i travestimenti di Despina e dei due giovani amanti. La musica accompagna, in modo costante, ogni spunto drammatico che si presta alla commedia e grande funzione in tutto questo è riservata all’uso dell’orchestra. Una partitura ricca di chiaro scuri, mai semplice accompagnamento, bensì protagonista del dramma a sostegno del canto e protagonista con esso. Alla base dell’orchestrazione vi è la scelta di utilizzare in modo vario tutti gli strumenti richiesti, che suonano insieme solo nella sinfonia, nei finali e in qualche altro punto specifico.

Una strumentazione trainata dagli archi, che spesso nei recitativi accompagnati o negli ariosi di Don Alfonso, “deus ex machina” del dramma, rimangono soli a voler simboleggiare uno stile antico che rimarca la saggezza del personaggio. Ogni numero presenta una sonorità ricercata, attribuendo dei significati precisi a molti di essi, come il timbro dei clarinetti che presenta l’animo delle due sorelle o gli oboi che richiamano i due protagonisti maschili. Ai corni poi, come già fatto in altre opere dallo stesso compositore, è affidato il richiamo esplicito alle “corna”, le trombe a loro volta a guisa di corni. Un’opera ricca di allusioni poetiche e letterarie, ambiguità, e richiami tematici: in primis, quel semplice “giro di do” che, dalla vorticosa sinfonia al finale, ci dice semplicemente cos’è «Così fan tutte», precisa il M. Alessandro Tirotta.

“Un cast di altissimo livello, supportato dall’Orchestra e il Coro del Teatro Cilea, grandi realtà musicali affermate, con una regia brillante, mai scontata, e una raffinata e attenta direzione musicale. Sono veramente soddisfatto di quanto sto vedendo realizzare nella mia amata città natale, conclude”, Domenico Gatto, il direttore artistico.