Grande ovazione al Politeama: a Catanzaro debutta “Cleopatra”

CLEOPATRA
CLEOPATRA

A Catanzaro debutta “Cleopatra”, l’opera che riscrive la storia con linguaggi senza tempo

CATANZARO, 12 OTT 2025 – È stata accolta da un’autentica ovazione del pubblico la prima nazionale assoluta di “Cleopatra”, la nuova opera lirica di Alessandro Meacci, che ieri ha debuttato al Teatro Politeama nell’ambito del Festival d’Autunno. Un’opera visionaria che fonde l’antico e il moderno, l’archeologia e la tecnologia, la ricerca storica e la sperimentazione musicale, restituendo un ritratto inedito e potente della regina d’Egitto.

L’evento, preceduto dalla presentazione ufficiale nel foyer del teatro, ha visto la partecipazione del team creativo al completo: Antonietta Santacroce, Direttore Artistico del Festival, il compositore Alessandro Meacci, la regista Erica Salbego, il direttore d’orchestra Massimiliano Caldi, il soprano Maria Carfora e la digital artist Annalisa Scarpa.

Il Festival d’Autunno apre con una visione: “linguaggi senza tempo”

Antonietta Santacroce
Antonietta Santacroce

Con “Cleopatra”, il Festival d’Autunno ha inaugurato il suo ventitreesimo cartellone, dedicato ai “linguaggi senza tempo”, un tema che celebra il dialogo tra la tradizione e la contemporaneità.
«Questo Festival vuole essere un laboratorio di innovazione e memoria», ha spiegato Antonietta Santacroce, sottolineando come Cleopatra rappresenti “la sintesi perfetta tra ricerca, arte e tecnologia”.

La produzione nasce dalla sinergia tra il Festival d’Autunno e la Roma Tre Orchestra, grazie al sostegno triennale del bando regionale e al contributo di istituzioni pubbliche e private, tra cui la Fondazione Carical.

Un esempio virtuoso di collaborazione che fa della Calabria un polo di sperimentazione culturale riconosciuto a livello nazionale.

Cleopatra: la donna dietro il mito

«La nostra sfida – ha raccontato Meacci – è rimuovere la patina della femme fatale per svelare la vera Cleopatra: una regina forte, indipendente e lungimirante».
L’opera nasce da una rigorosa ricerca storica e scientifica, che ha guidato il compositore nell’utilizzo di strumenti dell’antico Egitto, come la lira e il sistro, ricostruiti da Enzo Laurenti, accanto a una scrittura orchestrale moderna e a tratti elettronica.

Un equilibrio tra passato e futuro che trova la sua piena realizzazione nella regia di Erica Salbego, la quale ha scelto una messa in scena essenziale, capace di esaltare il testo e la musica: «Abbiamo voluto cambiare l’idea tradizionale di opera lirica, mettendo al centro il suono e la parola, in un contesto visivo minimale ma potente».

Un suono che guarda al futuro

Il direttore d’orchestra Massimiliano Caldi ha definito Cleopatra “un’opera rivoluzionaria”, elogiando Meacci per un linguaggio “non classificabile, che sfugge ai generi e vive di contaminazioni”.
La stessa visione è condivisa dal soprano Maria Carfora, protagonista sul palco: «Oggi è essenziale che l’opera si rinnovi. Meacci riesce a far dialogare il passato con il presente, restituendo all’opera lirica la sua capacità di parlare al nostro tempo».

La componente tecnologica è stata affidata alla digital artist Annalisa Scarpa, che ha costruito la scenografia come un flusso visivo interattivo, generato anche attraverso un dialogo con l’intelligenza artificiale. L’immagine del volto di Cleopatra, ricostruita scientificamente dall’antropologa Chantal Milani, è divenuta così il simbolo di un incontro tra arte, scienza e futuro.

Con questo debutto, il Festival d’Autunno conferma Catanzaro come città capace di generare cultura e restituIREendo al Sud il ruolo di protagonista nella scena artistica italiana.