Grandi emozioni a Chieti: manifestazione in onore di Roberto d’Orazio

MISHAN CON MASSIMO PASQUALONE DIEGO FERRARA F.to Mauro Nardella
MISHAN CON MASSIMO PASQUALONE DIEGO FERRARA F.to Mauro Nardella

Tra i premiati l’artista abruzzese originaria di San Severo Mishan che sta incandando con la sua arte dell’inconscio

C’era ancora quel pianoforte a marca Chopin, che riporta al titolo del film Sciopèn del regista Odorisio girato all’interno del Gran Caffè Vittoria e che ha visto protagonisti gli attori Michele Placido e Giuliana De Sio , a fare da cornice alla manifestazione di premiazione del primo premio nazionale dedicato a Roberto D’Orazio. Un cultore dell’arte sociale che del Bar più famoso di Chieti ne è stato proprietario avendone rilevato il locale nel 1988.

Un personaggio che non è passato inosservato e che ha contribuito alla crescita culturale del capoluogo Teatino.

La manifestazione non poteva essere che sontuosa e, complice la professionalità e la capacità comunicativa del critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone, ha avuto il giusto successo che ci si aspettava da un evento come questo.

Diversi i premiati e tra essi Maurizia Nardella, in arte Mishan, che alla sola età di 22 anni si ritrova ad essere protagonista indiscussa dell’arte italiana in generale e abruzzese in particolare.

A Mishan , ambasciatrice culturale per la Cina per conto di Irdedestinazionearte, le è stata riconosciuta l’innato talento artistico. Una capacità, quella dell’artista subequana, fondata sulla quella comunicazione astratta che ha fatto dell’arte dell’inconscio la sua autentica ispirazione.

Vincitrice già di due premi internazionali, l’eclettica artista ha messo tutta la giuria d’accordo sul fatto che le sue doti, arricchite da una filosofia di vita improntata al taoismo (filosofia che le ha fruttato una laurea a pieni voti pochi mesi fa), non potevano non essere riconosciute e di conseguenza premiate.

Tant’è stato e gli applausi hanno fatto il resto.

Resta il fatto che Mishan, fortemente acclamata per l’occasione, è stata quella che più di tutti è rimasta sorpresa dalle attestazioni di elogio a lei attribuite.

Se è vero com’è vero che l’umiltà è la più grande opera d’arte messa appunto da Dio allora possiamo tranquillamente dire che il successo riconosciutole per l’occasione, e non solo, può magicamente esserle cucito addosso.