L’artista Boto Cissokho incanta il pubblico di “Cuore Cantastorie”

Cuore Cantastorie, Boto Cissokho
Cuore Cantastorie, Boto Cissokho

Oggi giornata conclusiva del Festival con convegno e concerto: ospite speciale Otello Profazio

Con “Mali sadjo: cunti e canti dall’Africa dell’ovest” l’artista senegalese Boto Cissokho chiude il ciclo di workshop del Festival “Cuore Cantastorie”, pensati dalla direttora artistica Francesca Prestia per coniugare esigenze comunicative e formative, in un contesto dinamico che punta sulla qualità dei contenuti e sulla contaminazione reciproca.

«Boto è un artista straordinario – commenta Francesca Prestia – che discende da un’antichissima dinastia di “griot”, una figura emblematica nella cultura dell’Africa dell’Ovest: musicisti-cantastorie depositari della cultura, delle tradizioni e dei miti della comunità a cui appartengono. I “cunti e canti” della sua terra ci hanno permesso di calarci in un’atmosfera creativa di scambio interculturale, reso ancora più interessante da un cantastorie che, svolgendo un’intensa e variegata attività musicale in Senegal e in Europa, da qualche tempo vive in Calabria: una contaminazione artistica e musicale unica».

Nella giornata di oggi sabato 19 settembre alle ore 17 si terrà il convegno “CUORE CANTASTORIE e l’A.I.C.A.” (Associazione Italiana Cantastorie Ambulanti) con Edda “Dedi” De Antiquis (presidente A.I.C.A.), l’etnologo Gian Paolo Borghi, Tiziana Oppizzi e Claudio Piccoli (rivista “Il cantastorie online”), ospite speciale Otello Profazio; modererà l’incontro la giornalista Chiara Fera. Alle ore 22, presso il Terrazzo del Complesso Monumentale San Giovanni, gli artisti Otello Profazio, Francesca Prestìa, Lisetta Luchini e Rita Botto chiuderanno la prima edizione del Festival con un concerto di musica live.

Ultimo giorno per visitare, dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, l’esposizione video-fotografica temporanea “I fogli volanti e i dischi dei cantastorie tra Otto e Novecento” – ideata e curata dal prof. Gian Paolo Borghi, noto studioso di tradizioni popolari, etnologo e referente scientifico di diversi musei e archivi emiliani, lombardi e veneti. La mostra parte dal primo foglio volante – che narra dell’esecuzione di Felice Orsini e Andrea Pieri, eseguita a Parigi il 13 marzo 1858, per aver attentato alla vita dell’imperatore francese Napoleone III – per arrivare ai giorni nostri, attraverso un percorso suddiviso in 12 sezioni: Tra Ottocento e Novecento: la storia cantata; Il repertorio satirico-umoristico tra Otto e novecento; I drammi e le tragedie; Brigantaggio e cantastorie: il caso di Peppi Musulinu; Dieci canzoni amorose; I cantastorie e la Grande Guerra; La religiosità popolare; Il ciclismo e i suoi miti; Musica leggera e cantastorie tra le due guerre: i canzonieri; I cantastorie nel secondo dopoguerra: i nuovi canzonieri e la nascita dell’A.I.C.A.; Sorrisi e canzoni e gli ultimi canzonieri; Dal foglio volante al disco. Oltre all’esposizione dei fogli volanti e dei dischi, in una sala espositiva, opportunamente predisposta, sono proiettati alcuni video storici riguardanti la figura dei cantastorie; una sala espositiva è dedicata interamente al cantastorie calabrese Otello Profazio, che gentilmente ha messo a disposizione oggetti personali per raccontarsi e farsi raccontare.