“L’Origine” il corto di Luigi Mingrone: recensione di Rossella Paone

Corto L'origine

Potrebbe sembrare una storia fra, o come tante…: il primo amore che non realizza quasi mai il sogno custodito dentro quell’incredibile, nuovo, batticuore, gli amici esuberanti e per tutti i gusti, la scuola e le sue regole, le strade giuste che improvvisamente divengono sbagliate, la voglia di ricominciare, la scelta e la determinazione di farlo. Ma nessuna storia, in realtà, è fra, o come tante; ogni storia ha il suo “destino”, la sua linea da seguire, a volte poco marcata, il suo mondo da raccontare, il suo messaggio da infondere. La differenza sta nel fatto di essere più o meno interessante. Proprio, a tal proposito, L’Origine, il cortometraggio scritto e prodotto da Domenico Galof, con la regia di Luigi Mingrone, è una storia che ha tutte le premesse per interessare. Un ritmo incalzante, davvero gradevole, un’evoluzione scenica, quella diretta da Mingrone, che lascia ben seguire la trama destando attenzione verso le sue dinamiche, curiosità di come andrà a finire quel viaggio. Poiché, ogni storia, è un viaggio. Forse quello che abbiamo in parte vissuto o, al contrario, non abbiamo avuto il coraggio di vivere, o stiamo ancora aspettando di compiere a prescindere dalla età anagrafica! Il vero viaggio, poi, come accortamente illustrato in questo lavoro è quello con noi stessi, alla ricerca perenne di qualcosa, forse, proprio di noi, troppo spesso condizionati dal passato. E come diceva Oscar Wilde, saggiamente rimarcato in questo “viaggio”: “L’unico fascino del passato è che è passato” e, per restare in tema, il protagonista ammette di non avere rimpianti, e ciò non è poco! La storia è avvincente in quanto consente di chiedersi quante volte accade nella vita… Cosa? La mattinata in ritardo, l’incontro che, almeno in parte, cambia la vita e non è detto in positivo, la sensazione di scoprirsi innamorati e di essere “così  diversi e perfetti insieme”, le cartoline, le lettere, i messaggi da spedire e da ricevere, la “nostalgia canaglia”; e ancora il divertimento esagerato, “il gatto e la volpe” che puntualmente si incontrano  e bravo chi avrà l’intuito di riconoscerli, le crisi, il sentirsi “pesce fuor d’acqua”! Ma anche l’incontro con “l’amico che tutti vorremmo avere”! insomma, la vita “fatta di cambiamenti impercettibili” che prima ancora di fare in tempo ad accorgersene generano lo “stacco dalla realtà”, quello che impone una reazione! Dunque, la decisione che cambia la vita e che ha ispirato questo cortometraggio: l’esperienza strepitosa offerta dal progetto Erasmus. Poiché le persone e le esperienze hanno molta influenza su di noi e sul nostro bisogno innato di “andare, volare, sognare”! Com’è andato il viaggio? Toccherà aspettare il seguito per scoprirlo…