Robert Redford e la Calabria: due mondi che non si incontrano
Hollywood piange la scomparsa di Robert Redford, leggenda del grande schermo, icona di fascino e impegno civile. Ma se il mondo intero ricorda il suo sorriso ribelle in “Butch Cassidy” o il carisma in “La Stangata”, la Calabria – terra di paesaggi mozzafiato e cinema di qualità – non ha mai avuto alcun legame con l’attore e regista americano.
Non c’è traccia di visite, soggiorni, parenti o collaborazioni cinematografiche legate alla nostra regione. Redford non ha mai messo piede in Calabria, né per turismo né per lavoro. Nessuna produzione americana legata a lui ha scelto i nostri borghi o le nostre coste come set. Le cronache locali non registrano incontri, premi o iniziative legate a Redford sul territorio.
Eppure la Calabria ha una lunga tradizione cinematografica. Negli anni, registi italiani e internazionali hanno scelto le sue montagne, i borghi e il mare per film memorabili: da “Il brigante” (1961) a “Domani” (1974), da “Padrenostro” (2020) a produzioni più recenti come “Tutto a posto” (2025) e “Il mio posto è qui” (2024). Un patrimonio che ha permesso alla regione di farsi conoscere nel panorama del cinema italiano e internazionale.
Con Redford, purtroppo, la Calabria resta spettatrice silenziosa: un pezzo di cinema mondiale che non ha mai incrociato la nostra terra. Eppure, anche senza un legame diretto, il suo nome continuerà a risuonare tra gli appassionati, mentre le nostre location continuano a raccontare storie, accogliendo nuovi registi e nuovi volti.
La Calabria, insomma, resta pronta ad ospitare leggende, anche se questa volta il grande Bob Redford non ha mai calcato i suoi set naturali.


















