Svevo Moltrasio: “Quanto so’ cac***zi ‘sti calabresi”?

Svevo Moltrasio (fonte: nonelaradio)

Sta girando nel web il video ironico creato dall’artista Svevo Moltrasio che è nella sostanza un contro spot al video “ufficiale” di Gabriele Muccino “Calabria, terra mia.” Il titolo del video è già un programma: “Quanto so’ cacacazzi i calabresi” il cui sottotitolo è: “I calabresi si sono scatenati contro lo spot di Muccino che secondo loro non racconterebbe niente delle meraviglie della loro regione. Scusate, con tutto l’affetto, ma in Calabria che ce sta?

Chi è Svevo Moltrasio?

Svevo Moltrasio è un regista e autore romano. Classe 1980, si è trasferito a Parigi da una decina d’anni. Dal 2015 è interprete di Ritals: una seguitissima web serie sulla vita degli italiani a Parigi. Rital è un parola francese che indica, in maniera un po’ discriminatoria, gli italiani in Francia. Questa serie ha superato le decine di milioni di visualizzazioni su YouTube e Facebook. L’anno successivo, nel 2016, ha realizzato anche la serie Transalpinerie per i siti web di la Repubblica e Le Figaro. È anche autore di un e book “Parigi senza ritorno“, pubblicato dalla Sperling & Kupfer.

Il video di Svevo Moltrasio pubblicato anche su Facebook

Il video dedicato alla Calabria e ai calabresi è efficace sia per il taglio decisamente ironico sia perché, nonostante non abbia avuto bisogno di un budget milionario, sa raccontare la Calabria nella sue peculiarità principali. Lascia il messaggio senza essere didascalico come potrebbe essere un documentario, ad esempio, oppure noioso come potrebbe essere un video fatto per raccontare la Calabria attraversando un romanticismo esasperato.

Calabria, terra mia: lo spot “ignorante” di G. Muccino

Il video, in pratica contiene tutto: storia, gastronomia, mari, montagne e ovviamente anche il cortometraggio di Gabriele Muccino, fonte di critiche ma anche di video risposte/proposte che hanno inondato le piattaforme web, soprattutto Facebook, ultimamente. Ma essere filmmaker è un’altra cosa. E Svevo Moltrasio farà pure sorridere ma è un professionista e un artista.

Tre minuti e ventisei secondi che colgono nel segno

Lo story-board è semplice, ma intelligentemente dosato nei toni che viaggiano tra il canzonatorio e l’ironia, arrivando però seri al nocciolo del messaggio: la Calabria vale la pena visitarla davvero.

All’inizio, Moltrasio legge i commenti dei calabresi sul suo pc e si mostra scettico, anzi soprattutto critico, nei confronti dei calabresi che hanno mal digerito lo spot patinato di Muccino. Partendo con il solito proverbiale romanesco sfrontato, man mano, realizza invece che la Calabria è proprio quella descritta nei commenti dei calabresi pedanti e criticoni, giusto per non usare il francesismo di Moltrasio (che ci sta tutto, eh, sia chiaro), ma che ben identifica un nostro lato caratteriale: orgogliosi e “capetoste” lo siamo nel DNA, dalla nascita. Con un po’ di autocritica e ironia, lo dovremmo ammettere.

Tre minuti e ventisei secondi di spot che coglie nel segno perché è attraverso la potenza del sorriso che il messaggio si rafforza e giunge diretto e chiaro al destinatario.

I titoli di coda sono esaustivi e poco velatamente d’accordo (anzi, polemici) in risposta al budget milionario stanziato per il video di Muccino. Il regista “reo” di non saper raccontare la Calabria e di essersi ispirato fin troppo agli spot di DG.

Senza alcun sostegno, né pubblico né privato, questo video è stato realizzato a budget 0, da un romano che è stato una volta in Calabria e che ha passato mezza giornata a trovare qualche informazione su internet e a rubare qualche video su Youtube“.

Insomma, tanto per citare qualcuno, potremmo dire: “Il mio falegname con 30 mila lire la fa meglio”

Credo che basti per poterci consolare, almeno, al momento.

Chissà se poi verrà considerato anche come pubblicità per quei turisti rimasti indifferenti alle immagini del video ufficiale della Regione Calabria?

Noi lo lanciamo qui il nostro messaggio! Chissà.

Magari è l’occasione per turisti scettici per scoprire che poi non siamo poi così… “cac***zi inutilmente“.