FQ: «Calabria Film Commission come un bottino politico da spartire»

Calabria Film Commision
Calabria Film Commission come un bottino politico da spartire»

È di oggi un articolo a firma di Lucio Musolino per Il Fatto Quotidiano in cui si indaga all’interno della formazione della Calabria Film Commission, organo di promozione della Regione Calabria.

L’autorevole testata giornalistica pare si sia avvalsa della collaborazione della calabrese LaCNews24 che sarebbe riuscita a mettere mano alla lista dei consulenti che verrebbero “profumatamente” pagati dalla Calabria Film Commission, spesso senza averne titolo professionale, ma per forti legami politici, soprattutto a destra.

A destinare incarichi e soldi pubblici è la stessa Regione Calabria che è socio unico della Fondazione istituita nel 2005. La finalità della commissione è quella “della promozione del territorio regionale, la sua valorizzazione quale location per le produzioni cinematografiche e audiovisive nazionali e internazionali e lo sviluppo del comparto industriale dell’audiovisivo locale”. 

Ci sarebbe di base la scelta di non avere personale assunto, ma di nominare collaboratori che – secondo il giornalista – non avrebbero titolo per poter ricoprire certi incarichi.

Nel lungo elenco dei collaboratori, l’ufficio stampa – ad esempio – non sarebbe affidato a un giornalista professionista, ma risulterebbe a capo di una dottoressa esperta di alimentazione.

La risposta della Calabria Film Commision a Il fatto Quotidiano

La redazione de Il Fatto Quotidiano avrebbe interpellato la commissione per avere chiarimenti in merito a quanto scoperto. I vertici della commissione avrebbero quindi giustificato le assunzioni dei collaboratori. La dottoressa dietista sarebbe una professionista “in possesso di certificazioni linguistiche, traduttrice di testi in lingua inglese che ci supporta nei progetti sulla promozione estera”, come pare sia riportato nella nota della stessa commissione.

La reazione dell’opposizione

Sempre nell’articolo, si legge anche la reazione che l’opposizione politica avrebbe avuto in merito agli incarichi pagati con i soldi pubblici. Esponenti del Movimento e del PD avrebbero accusato la destra di usare soldi pubblici per meri fini politici mentre la regione avrebbe bisogno di una seria promozione e di persone premiate per la loro competenza.

L’articolo completo de Il Fatto Quotidiano

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