Roma-Lamezia, volo elettorale Meloni e Schlein compagne di cabina
Quando si dice che la politica divide solo a terra: in cielo, invece, ci si ritrova tutti nella stessa cabina pressurizzata. È quello che è successo ieri, quando Giorgia Meloni, diretta a Lamezia Terme per l’ultimo sprint a sostegno di Roberto Occhiuto, ha scoperto che il volo era più bipartisan del previsto.
Accanto a lei, in prima fila, il ministro Antonio Tajani, già pronto a spiegare le uscite di sicurezza come un assistente di volo provetto. Ma ecco che, qualche fila più indietro, spuntano anche i leader di opposizione: Elly Schlein in coda, a distanza di sicurezza dalla premier (forse per motivi politici, forse perché i posti in economy finiscono sempre troppo presto). Poco più avanti, come passeggeri modello, siedono Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, già pronti a chiedere il rimborso della CO₂ emessa durante il decollo.
A bordo c’è pure Claudio Durigon, che scambia due chiacchiere con la presidente del Consiglio prima di sedersi: probabilmente un “come va?” più che un “dove vai?”, visto che la destinazione era la stessa per tutti.
Insomma, un volo che somigliava più a una seduta parlamentare itinerante che a un tranquillo Roma-Lamezia. Mancava solo il carrello delle bevande ribattezzato “commissione bilancio” e l’equipaggio che annunciava: “Signore e signori, allacciate le cinture: iniziamo la campagna elettorale”.
Ma dietro la curiosità della scena resta una piccola lezione: la politica può anche dividersi nelle idee, nelle proposte, nelle piazze. Eppure, almeno per la durata di un volo, si condivide lo stesso spazio, lo stesso tempo e – volenti o nolenti – la stessa destinazione. Forse ricordarsi che il Paese è un po’ come quell’aereo, con tutti a bordo, potrebbe aiutare ad abbassare i toni anche quando si torna con i piedi per terra.


















