Porto Catanzaro Lido, Cambiavento: «Il minimo sindacale di Abramo»

Porto di Catanzaro
Porto di Catanzaro

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del movimento politico di Catanzaro, Cambiavento.

L’estate è ufficialmente finita da qualche giorno e tutto lascia presagire che sul porto del quartiere Lido scenderà il “sonno” che tocca le grandi questioni irrisolte, in Calabria e dunque anche a Catanzaro. I roghi, i depuratori, la qualità dell’ambiente. Se ne riparlerà, forse, l’estate prossima.

Tutto questo è a dir poco inquietante. Il porto di Lido è un’infrastruttura fondamentale per l’economia del capoluogo. Pesca, turismo, diportismo, non sono parole vuote. Altrove fanno ricchezza e sviluppo, a Catanzaro siamo ancora qui a doverlo spiegare, nella sfiducia di una città sfiancata e nell’indifferenza di un’amministrazione comunale irresponsabile, muta.

Il sindaco Abramo e il governo cittadino tacciono. O meglio, il sindaco si limita a qualche scarna dichiarazione. Il suo solito “minimo sindacale” per spiegare, rassicurare, fissare scadenze entro le quali le cose si faranno. Ovviamente, tutto coniugato al futuro. Eppure sul porto pesano le inchieste della magistratura, tutt’altro che concluse e che vedono coinvolti dirigenti comunali e amministratori, sindaco compreso. Eppure sulla medesima vicenda dei pontili erano state già annunciate soluzioni. Eppure sull’intera infrastruttura portuale le stanze che contano a Palazzo de Nobili hanno promesso, in passato, di tutto e di più. Eppure… eppure, niente. Un’altra stagione va in archivio, compromessa nelle sue effettive potenzialità e l’avvenire del quartiere marinaro resta un grande avvenire ma, alle spalle.

Tace, il Comune. Nessuno ritiene di spendere una parola; né sugli scenari torbidi che gli inquirenti vanno prefigurando intorno al porto, né sul resto degli aspetti, che rimangono prioritari, urgenti per il futuro e che restano, al di là di tutto, comunque in capo alla responsabilità politica e di governo. Solo il “minimo sindacale” e in gran parte omissivo, di Abramo. Come se la vicenda porto fosse una vicenda di ordinaria amministrazione senza tutti gli anni di inconcludenza, spreco e tempo perso che le pesano addosso.

Possiamo sperare che una voce si levi? Che qualcuno dica qualcosa di chiaro ai catanzaresi? È inaccettabile l’indifferenza sprezzante di Abramo e dell’intero governo cittadino di fronte a una città che da tempo, per causa loro, sembra aver perso l’idea stessa di futuro, avvilita dall’abbandono e dalla sfiducia.

Noi però non intendiamo rassegnarci a tutto questo. Siamo fermi nel nostro proposito di cambiamento e non intendiamo arretrare. Siamo qui a chiedere, ancora una volta, a pretendere che sindaco e giunta diano conto a Catanzaro di quanto succede. Non pensino di cavarsela rifugiandosi nel silenzio colpevole. Non glielo permetteremo.

Cambiavento.