Prodi e i Centri per Migranti: un commento che fa infuriare il Sud
L’ultima dichiarazione di Romano Prodi ha scatenato una tempesta politica e mediatica, soprattutto in Calabria, dove le parole dell’ex premier sono state percepite come un’offesa inaccettabile. Prodi, intervenendo nel programma “Di Bella sul 28” su Tv2000, ha affermato che i centri per migranti si sarebbero potuti realizzare in Calabria invece che in Albania, suscitando indignazione e richieste di scuse immediate da parte del centrodestra calabrese e di molti cittadini.
Le dichiarazioni controverse
Durante la trasmissione, Prodi ha criticato l’accordo tra il governo Meloni e l’Albania per la costruzione di centri di detenzione per migranti fuori dai confini italiani. L’ex premier ha dichiarato: “Lo stesso campo, se lo volevano fare, non si poteva fare in Calabria? Così tra l’altro si dava lavoro a delle persone in zone che ne avevano bisogno. Perché in Albania?” Queste parole hanno immediatamente acceso il dibattito, interpretate da molti come una visione strumentale della Calabria, quasi fosse una terra di nessuno destinata a raccogliere problematiche scomode per il resto del Paese.
La reazione del Centrodestra e della Calabria
Il centrodestra calabrese ha reagito duramente, definendo le parole di Prodi offensive e inaccettabili. La senatrice della Lega Tilde Minasi ha commentato: “Il redivivo leader Pd Romano Prodi dimostra ancora una volta l’ipocrisia sua e della sinistra. Chieda subito scusa alla Calabria e ai calabresi”.
Secondo Minasi, le parole di Prodi confermerebbero ciò che numerose inchieste della magistratura hanno già evidenziato: “Proprio quella sinistra vede nell’immigrazione irregolare una fonte di reddito e la sfrutta per lucrare”. Una visione che, per la parlamentare, si collega direttamente agli scandali legati alle cooperative che hanno speculato sull’accoglienza.
Anche altri esponenti politici hanno manifestato il loro sdegno. “La Calabria è terra di accoglienza, ma non di sfruttamento. Non accettiamo che venga considerata il deposito dei problemi dell’Italia”, hanno ribadito esponenti del centrodestra regionale.
Prodi non si scusa, l’indignazione cresce
Nonostante il clamore suscitato, Prodi non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione di scuse. Un silenzio che alimenta ulteriormente la rabbia e il risentimento, non solo nel mondo politico ma anche tra i cittadini calabresi che vedono nelle parole dell’ex premier un’ennesima dimostrazione di scarsa considerazione per il Sud Italia.
L’opinione pubblica si è spaccata: mentre i sostenitori di Prodi difendono il suo discorso come una critica alla gestione dell’immigrazione da parte del governo Meloni, altri lo accusano di aver offeso la Calabria e di non comprendere le reali dinamiche territoriali.
Un errore di comunicazione o un pensiero radicato?
Se Prodi intendeva criticare la scelta di costruire i Cpt in Albania invece che in Italia, il modo in cui lo ha fatto si è rivelato un boomerang politico. Il rischio, per lui e per il Partito Democratico, è che questa dichiarazione venga interpretata come la prova di una mentalità che vede il Sud Italia come una terra sacrificabile.
Resta da vedere se nei prossimi giorni arriveranno le scuse tanto attese. Per ora, la Calabria non dimentica e continua a chiedere rispetto e considerazione, senza essere trattata come un ripiego o una soluzione di comodo per problemi nazionali.