Regionali: Abramo, Aiello o il vero obbiettivo di FI è Occhiuto?

Catanzaro Sergio Costanzo
Sergio Costanzo

Il fumo si vede da ognuno dei tre colli su cui si erge il capoluogo.

Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, e il suo alter ego, o viceversa, il leader provinciale di FI, sono alle prese con la composizione della preziosa formula magica per realizzare l’incantesimo che tutta la comunità calabrese sta aspettando: le candidature per le prossime elezioni della Presidenza della Regione Calabria.

Ma la storiella del bambino che grida “al lupo al lupo” vale anche in questo caso: il varo della candidatura di Abramo alla Presidenza della Regione Calabria “sbandierata” durante la sua personale conferenza stampa è ancora una lontana speranza più che una realtà,  sonoramente bocciata da chi dovrebbe essere il maggiore patrocinatore.

Alla ricerca della formula perfetta, si fanno e disfano però le alleanze.

Cosi a stigmatizzare le difficoltà del primo cittadino ci pensa oggi il leader di FI che di sobbalzo smonta le alleanze e fornisce un assist a Piero Aiello, quanto reale non sappiamo, o forse più ai fratelli Occhiuto che avanzano crediti per le candidature alle politiche del 4 marzo.

A questo punto anche l’accordo siglato per le comunali prima delle comunali 2017 sul probabile successore di Abramo a candidato a primo cittadino potrebbero essere rivedute a favore di Cardamone su Polimeni fino a ieri certo di una candidatura.

Anche perché non sappiamo se Piero Aiello sia ancora con FI, con il centrodestra, e bisogna vedere quanto siano vere le voci di corrodio di questo nascituro terzo polo che vede oltre al ex senatore anche i fratelli Gentile, Guccione, Ciconte, Scalzo e tanti altri…

La realtà, che purtroppo una parte del centrodestra catanzarese non riesce ad accettare, è che sta per finire un’epoca che ha lasciato sul tappeto una città impoverita in tutta le sue articolazioni economiche, ripiegata nelle sue periferie cariche di disagio ed emarginazione, con un meraviglioso e invidiato centro storico desertificato soprattutto nella sua funzione identitaria che dovrebbe consentire di trattare questa parte della città come un pezzo di territorio a parte,o del quartiere marinaro privato del suo ruolo cardine di volano turistico del capoluogo a colpi di ordinanze perlomeno discutibili, con regole attente al particolare, depotenziando di fatto nel suo ruolo principale di città guida della Calabria e del mediterraneo.

Umanamente dobbiamo ammettere che ci dispiace per Abramo, perché vediamo in lui un uomo solo, nervoso, e caratterizzato da ormai quotidiane uscite a vuoto, “sparate” senza sostanza.

Ma, politicamente, va detto senza mezzi termini che egli è l’unico responsabile del suo isolamento, raccogliendo alleati e sponsor che adesso sono i suoi primi “nemici.”

L’approdo finale della severa riprensione non può quindi che essere una: “Così non si può continuare.”
Abramo prenda atto della sua non agibilità politica, creata dalle sue stesse azioni e dai suoi stessi compagni di viaggio, ma prenda atto soprattutto del crollo nazionale di FI e di Berlusconi che oggi viene posto dalle maggiori agenzie di sondaggi intorno al 10% al contro di una Lega in crescita continua.

Quanto al ruolo che Catanzaro deve riconquistare all’interno della regione in termini di ambizione di leadership sul terreno dei servizi e dell’accoglienza nell’area centrale della Calabria, grandi temi, che toccano la vita dei cittadini e l’emancipazione di una comunità, il centrodestra ha avuto a sua disposizione 14 anni, governi regionali e nazionali dello stesso colore politico compresi, per fornire le risposte che oggi tanto sollecita alla Regione, che di fatto invece ha dimostrato al capoluogo con il Presidente Oliverio la sua vicinanza ribadendo gli investimenti di 686 milioni di euro che proietteranno Catanzaro tra le city smart europee.

Sergio Costanzo – Consigliere Comunale

#fareperCatanzaro