Presidenti Mattarella e Meta in Calabria: scoperta targa in memoria di Scandelberg

Giorgio Castriota Skanderbegr nel 550mo anniversario dalla sua morte è stato celebrato a San Demetrio Corone dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella  e dal Presidente della Repubblica d’Albania, Ilir Meta. L’eroe nazionale della terra d’Albania, simbolo e riferimento culturale delle comunità arberesh calabresi eredi delle popolazioni giunte in Italia dalle regioni balcaniche tra il 15/mo e il 18/mo secolo. I due Presidenti sono stati accolti da centinaia di cittadini in festa che hanno assistito ad una bella cerimonia tesa a rinsaldare i sentimenti di amicizia  tra il nostro Paese e l’Albania. In particolare con la Calabria dove una comunità di origine albanese ha saputo non solo integrarsi ma affermarsi come risorsa e come ricchezza sul piano culturale, sociale ed etico il Presidente Meta ha inteso sottolineare vicinanza e rapporti fraterni.

Il popolo migrante Albanese di 500 anni fa esempio per le nuove generazioni

Anche il Presidente Oliverio, che ha accolto all’arrivo insieme al sindaco Lamirata ed alle altre autorità il Presidente Mattarella, dopo aver volto un ulteriore saluto al sindaco di San Demetrio Corone ed a tutti i sindaci delle comunità albanesi d’Italia presenti, ha sottolineato la vicinanza secolare tra  la Calabria, terra di accoglienza e i migranti albanesi in fuga dalla patria. In Calabria è stata possibile una nuova vita perché la Calabria è stata anche nei secoli passati una terra accogliente. L’indipendenza trovata dagli Albanesi in Calabria fu difesa strenuamente da Skanderbeg, che è stato celebrato in uno clima e con uno spirito di libertà mai spento. È stata dunque l’occasione per ribadire l’importanza umana dell’accoglienza, tema purtroppo di grande attualità oggi in questo nostro Paese. Nell’epoca in cui si vogliono chiudere i porti il popolo calabrese, soprattutto in occasioni come queste, viene fuori come un popolo fiero e soprattutto aperto ed accogliente. Un esempio storico che varrebbe la pena riprendere come traiettoria da seguire nella risoluzione della questione dei migranti che, chiaramente, così come fecero gli albanesi molti secoli fa, potrebbero essere considerati una risorsa, l’occasione di crescita e d’integrazione reale esattamente come fecero le comunità albanesi che oggi i due presidenti Mattarella e Meta hanno celebrato attraverso l’omaggio alla memoria ed all’opera di Giorgio Castriota Skanderbeg, un grande albanese che ha segnato la storia del suo popolo imprimendo forti i caratteri di autonomia e di libertà. In tutto questo ragionamento Riace rimane un modello ideale da seguire, un impegno solenne per la difesa dei diritti umani dei popoli. E c’è da chiedersi se, casomai , il Presidente Mattarella oggi in Calabria non abbia voluto lanciare un segnale politico molto più ampio a tutto il Paese. Nel momento di massimo fermento anti accoglienza forse un po’ di storia serve alla riflessione di tutti.

Sonia Rocca