Vito Bordino (nCDU): “Si aboliscano le Regioni e si rivalutino i ruoli delle Province e dei Comuni”

Vito Bordino
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“Quanto di scabroso e poco etico abbiamo potuto registrare  nel tempo e anche di recente, è probabilmente la conferma che uno dei buchi neri italiani è costituito dalle Regioni. Dal 1970 a oggi le Regioni hanno costituito un dispendio enorme di risorse con risultati spesso assolutamente negativi. Hanno rappresentato e rappresentano costi della Politica non più accettabili, una burocrazia insufficiente quanto asfissiante ed esasperante”. È quanto ha dichiarato Vito Bordino coordinatore provinciale di nCDU di Catanzaro.

Si è alimentata e diffusa la corruzione e data colpevolmente sponda alla crescita della criminalità organizzata. Le Regioni son diventate negli anni un evidente moltiplicatore della spesa pubblica. E allora c’è seriamente da chiedersi se – prosegue Bordino -, in un momento così critico e ancor di più purtroppo paventabile negli anni a venire, le Regioni servano al Paese e se magari non serva di più il rafforzamento delle Province e dei Comuni”.

“Immaginare una riforma che abolisca le Regioni – incalza Bordino – non è una cosa tanto peregrina in un momento di crisi economica globale che non si risolverà certo in breve tempo ed oggi ancor di più aggravata dalla triste e drammatica vicenda del coronavirus anzi riguarderà, sia pure con auspicabili attenuazioni, le future generazioni”.

“Una crisi che investe tutti e che impone azioni di cambiamento radicale compreso ovviamente l’obbligo di modificare abitudini e stili di vita. Da tempo rifletto su questa questione per la quale non ci vuole chissà che se non un po’ di buon senso. Oggi – afferma ancora il coordinatore di nCDU di Catanzaro – credo che tutto debba indurre a pensare che le Regioni altro non rappresentano che un sistema irresponsabilità, di dispendio oltre misura, di immoralità probabilmente diffuso su tutto il territorio nazionale. Mi auguro ovviamente di sbagliarmi. E inoltre tutto questo non può non farci riflettere sulla validità di talune riforme quali quella del titolo V° della Costituzione o quella sul federalismo i cui limiti e l’inadeguatezza sono ormai lampanti. Probabilmente è stato un errore l’abolizione, anni fa, del controllo costituito dai Comitati di Controllo e dai Commissari di Governo”.

“E allora il Parlamento, – afferma ancora Bordino – le forze politiche dovrebbero occuparsi di questa fondamentale tematica ed averla quale impegno prioritario. Inoltre c’è una sola via da percorrere  perché la Politica tenti di recuperare la  fiducia dei cittadini e cioè, iniziare, nell’immediato, nelle more della riforma costituzionale più ampia, ad attivare azioni legislative di drastiche diminuizioni di indennità e di spese di rappresentanza, di revisione dei vitalizi, di finanziamento pubblico e quant’altro ai diversi livelli istituzionali, ma da subito e non dalle prossime legislature. Occorrono gesti seri e coraggiosi per recuperare il primato della Politica, per restituire dignità ed etica alla Politica, per iniziare a dare soluzioni alla crisi economica e sociale e per non continuare su una pericolosa via di non ritorno per la vita democratica del Paese“.