La Naca di Davoli Superiore: una tradizione secolare e unica (VIDEO)

La processione degli abeti illuminati

L’EDITORIALE – La Naca di Davoli Superiore è una delle tradizioni più suggestive del Catanzarese, che richiama centinaia di fedeli ogni anno nella sera del Venerdì Santo. La processione con la “culla” di Gesù morto rappresenta un rito unico nel suo genere, che affonda le radici nel XVII secolo e che viene tramandato di generazione in generazione.

La Naca di Davoli: messaggio di speranza

Il rito consiste nel trasportare decine e decine di abeti illuminati da lumini realizzati artigianalmente dai giovani del posto. Per settimane, un gruppo di lavoro si ritrova in locali adibiti a laboratorio per aiutare il parroco nella preparazione del rito. Quest’anno sono stati preparati circa 5mila lumini, frutto della passione e della dedizione di coloro che desiderano preservare questa antica tradizione.

La processione parte dalla chiesa di San Pietro e si snoda per tutto il paese, creando una lunga scia luminosa nel buio della notte. Centinaia e centinaia di candele vengono portate dai fedeli che seguono la “culla” con Gesù morto, illuminando il cammino con un messaggio di speranza. Il percorso attraversa le stradine del borgo antico, lasciando un’impressione indelebile nella mente di coloro che assistono alla Naca.

Questa tradizione, che affonda le radici nel passato, è ancora oggi viva e vibrante grazie alla dedizione dei giovani e degli anziani che lavorano insieme per mantenere vivo il rito. La Naca di Davoli Superiore è un’esperienza emozionante che consente di vivere la fede in modo intenso e coinvolgente.

Anche la Naca di Catanzaro rappresenta un momento di grande pathos, sebbene sia diversa dalla Naca di Davoli Superiore. Ogni comunità ha le proprie tradizioni e il proprio modo di celebrare la fede, ma ciò che conta è il senso di appartenenza e di condivisione che si crea tra i fedeli. La Naca di Davoli Superiore rappresenta un esempio di come le tradizioni possano essere mantenute vive e attuali nel tempo, grazie alla passione e alla dedizione di chi le custodisce.

Preservare le tradizioni per mantenere vive le radici culturali

Le tradizioni come la Naca di Davoli Superiore sono un esempio di come la cultura e la fede possano essere tramandate di generazione in generazione. Queste manifestazioni rappresentano un patrimonio culturale che va preservato e valorizzato, poiché rappresentano la storia e l’identità di un popolo.

Le tradizioni, infatti, sono il frutto di una storia millenaria e sono state tramandate di generazione in generazione grazie alla passione e alla dedizione di coloro che le hanno preservate. Ogni tradizione rappresenta un momento di incontro tra il passato e il presente, un momento di condivisione e di riscoperta delle radici culturali e religiose.

La conservazione delle tradizioni è importante perché permette di mantenere vive le proprie radici culturali e di condividere con gli altri la propria storia e la propria identità. In un mondo sempre più globalizzato e omologato, le tradizioni rappresentano un’occasione per per promuovere il dialogo tra le culture.

Inoltre, le tradizioni rappresentano un momento di aggregazione e di socializzazione. La partecipazione alle manifestazioni tradizionali rappresenta un’opportunità per incontrare persone, stringere nuove amicizie e rinsaldare i legami sociali.

Non bisogna dimenticare che rappresentano anche un’opportunità per il turismo culturale. Le manifestazioni tradizionali attirano ogni anno migliaia di visitatori, che hanno l’opportunità di scoprire la bellezza e la ricchezza del patrimonio culturale e religioso di una regione o di un paese.